Libri. Letteratura dell’immigrazione in Italia

18
Feb

500 opere scritte da 178 autori

La storia dell’immigrazione in Italia è giovane. E’ dalla fine degli anni 80 che comincia ad arrivare nel paese che finora era solo terra di emigrazione, un numero significativo di cittadini stranieri. Con loro arrivano i primi racconti, le prime poesie, i primi romanzi di ciò che diventerà poi un fenomeno stabile, parte integrante di una nuova letteratura italofona.

I primi scrittori, le prime scrittrici

La storia della produzione letteraria degli immigrati in Italia inizia con i primi studenti africani e mediorientali che arrivano per motivo di studio negli anni 70 – 80. Piccoli racconti, fiabe, contributi in raccolte di poesie. I primi romanzi arrivano a partire dagli anni ’90. I primi raconti lunghi e romanzi  pubblicati da grandi case editrici hanno due caratteristiche in comune: 1. la coautorialità, tra un autore migrante al fianco ad uno scrittore, giornalista o insegnante italiano. 2. la narrazione autobiografica. L’arrivo di migranti in Italia, in numeri significativi è recente. Il fenomeno diventa visibile alla fine degli anni 80 e il pubblico italiano è curioso di conoscere le storie di questi nuovi arrivati.  Si ricorda come opera fondante della letteratura dell’immigrazione in Italia  “Io, venditore di elefanti” di Pap Khouma e Oreste Pivetta (Garzanti 1990); seguito da vicino  da “Immigrato” di Salah Methnani e Mario Fortunato (Theoria,  90). Pochi mesi dopo arrivano sul mercato anche “La promessa di Hamadi” di Saidou Moussa Ba e Alessandro Micheletti  (De Agostini, 91), “Chiamatemi Ali” di Mohamed Bouchane (Leonardo, 91)e  “La tana della iena” di Hassan Itab (Sensibili alle foglie, 91).  

Per le voci femminili, invece, bisogna aspettare il 1993 e l’uscita di “Aulò. Canto-poesia dall’Eritrea” di Ribka Subhatu (Sinnos, 93) e “Volevo diventare bianca” di Nassera Chohra (E/O, 93)

Da lì è cominciata una aventura che oggi conta centinaia di opere e più di mille autori elencati nei siti che si occupano della materia. Vedere note (1) e (2).

Due tipologie di scrittori per tante storie diverse

Tra gli autori dell’immigrazione si possono identificare due diverse tipologie, che chiameremo per semplificare: Gli immigrati autori e .

  1. Gli immigrati autori: La tipologia più numerosa. Si tratta di persone che hanno intrapreso il viaggio di emigrazione dal proprio paese verso l’Italia e che solo dopo l’arrivo hanno iniziato a scrivere. Spesso cominciano dall’autobiografia e dalla narrazione dell’esperienza migratoria stessa. La maggior parte ha pubblicato solo in lingua italiana.
  2. Gli autori immigrati. La seconda tipologia invece,  è quella di persone di origine straniera che avevano già iniziato nel loro paese di origine una carriera di scrittori e che migrando verso l’Italia hanno cambiato la loro lingua di scrittura dalla lingua d’origine a quella italiana. Come è il caso di scrittori come i brasiliani Marcia TheophiloJulio Monteiro Martins, il poeta albanese, Gëzim Hajdari e gli algerini Amara Lakhous e Amal Bouchareb. 

Un fenomeno in crescita costante

Nel 1997 viene fondata da Armando Gnisci “Basili”, la “Banca dati degli Scrittori immigrati in lingua italiana e della letteratura italiana della migrazione mondiale”, la quale comprende scrittrici  e scrittori migranti translingui e di nuova generazione. La banca dati Basili conta circa 1892 opere scritte in lingua italiana  da 563 scrittori stranieri che vivono in Italia (saggi, narrativa e poesia, compresi contributi in riviste e opere collettive). (2)

Il sito Letterranza, che si vuole “l’archivio della produzione letteraria degli immigrati in Italia”, che prende in conto solo poesia e narrativa e soli volumi interi, pubblicati presso case editrici conosciute, conta circa 500 opere scritte da 178 autori. (2)

Gli autori provengono da una quarantina di paesi diversi che si potrebbero distribuire in quattro blocchi. I blocchi possono spartiti (in ordine di produttività) come segue: Europa dell’Est (Romania  e Albania in testa). Africa (soprattutto l’Algeria, il Marocco, la Tunisia e il Senegal), l’America Latina (Argentina e Brasile, in primo piano) e per finire l’Asia (Medioriente, subcontinente indiano e Asia orientale). (3)

Nuove generazioni

Un posto particolare nella storia dell’immigrazione, hanno  gli scrittori nati e cresciuti  in Italia da genitori immigrati o da coppie meticce. “Queste persone scrivendo letteratura preparano il “nuovo mondo” e vanno formando l’attuale transculturazione europea”- Scrive Savio Davide in Letteratura.it  “Si parla di “Nuova Generazione”, dunque, e non di “Seconda Generazione”, perché i figli dei migranti non hanno compiuto il loro viaggio, da un mondo all’altro: sono «in una condizione di creoli», l’italiano per loro è lingua madre” (3).

Concorso Lingua madre

In fine, è da segnalare il Concorso “Lingua Madre”, ideato dalla giornalista  Daniela Finocchi, specializzato in temi inerenti al pensiero femminile che nasce nel 2005.  «Il Concorso è il primo ad essere espressamente dedicato alle donne straniere residenti in Italia che utilizzando la nuova lingua d’arrivo, vogliono approfondire il rapporto fra identità, radici e mondo “altro”. Tutto questo nello spirito della valorizzazione dell’intreccio culturale che è prima di tutto intreccio relazionale: assistenza non è affatto perdita sul piano identitario, al contrario è proprio nella relazione che l’identità si afferma in modo positivo e non preclusivo. Nel rispetto della differenza e delle differenze, dove il singolare sta a significare la differenza di genere, altro fondamentale presupposto che caratterizza il progetto.

Dall’inizio ad adesso, la partecipazione delle donne autrici ha trovato un grande riscontro:  donne cubane, albanesi, marocchine, argentine, senegalesi, romene, bulgare, camerunesi, indiane, vietnamite.  ecuadoriane e di tante altre nazioni che con la voglia di riscattarsi  hanno raccontato frammenti di vita di donne della cultura di appartenenza che affrontano la quotidianità  nell’immigrazione con  forza e l’ironia.» (5).

Sotto il segno della pluralità

La letteratura è l’unica fra le arti che ha il dono di cambiarci profondamente nello spazio di una pagina. Ha il potere di fare nostri sguardi lontanissimi permettendoci di condividere le vite di una molteplicità infinita di uomini e donne, di pensieri e di voci… Nella storia recente dell’Italia, le voci dei migranti sono arrivate per narrare una Storia e tante storie di un mondo che, da sempre, ma oggi più che mai, si ritrova a cambiare e crescere sotto il segno della pluralità.

 

Note:

(1). Database: Basili&Limm 

(2). Letteranza.org. La pagina degli autori immigrati. 

(3). Wikipedia:  Letteratura migrante in lingua italiana

(4).  Exit West. Nuovi percorsi nella letteratura della migrazione (Letteratura.it)

(5). “Concorso Lingua madre” sulla pagina NoiDonne.org

Altre Fonti:

Concorso lingua madre 

El Ghibli:  www.elghibli.org

Peacelink: Selena Delfino.  Breve storia della letteratura d’immigrazione in Italia  

 

 




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