A.M.M.I. ha dato il via al “Percorsi di aggiornamento per la figura del facilitatore linguistico” promosso da MediaTO

18
Feb

Prima giornata – 18 maggio

Si è conclusa con successo la prima delle quattro giornate dedicate all’aggiornamento professionale per i facilitatori linguistici operativi nell’ambito dell’accoglienza sul territorio piemontese, organizzate dall’Associazione Multietnica dei Mediatori Interculturali (A.M.M.I.), in partenariato con IRES, ASGI e CCM.

La Sala Conferenze dell’IRES Piemonte ha riunito oltre 90 partecipanti richiedenti asilo, titolari di protezione internazionale o di regolare permesso di soggiorno in Italia che hanno avuto almeno un’esperienza come facilitatore linguistico nella rete territoriale piemontese e che sono interessati a affinare le loro competenze e la qualità degli interventi prestati agli utenti.

A fronte di oltre 300 richieste di iscrizione, il gruppo di partecipanti presenti ieri era composto da etiopi, senegalesi, nigeriani, guineani, maliani, ivoriani, afghani, marocchini oppure sierraleonesi, per ricordare solo alcune delle nazionalità presenti nella sala.

Il primo incontro è stato dedicato all’ambito giuridico: Eleonora Vilardi, avvocato dell’Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione (ASGI), ha presentato un quadro generale dell’attuale procedura per il riconoscimento della protezione internazionale in Italia.

I contenuti presentati durante la prima giornata del “Percorsi di aggiornamento per la figura del facilitatore linguistico” sono disponibili qui: Nozioni di base della procedura di Protezione Internazionale I parte

I candidati hanno seguito la presentazione con massima concentrazione mostrando interesse per il tema che, d’altronde, riguarda la loro attività lavorativa giornaliera. L’ultima parte dell’incontro ha avuto un’impronta di carattere interattivo – i ragazzi si sono affannati a porre delle domande all’avvocato dell’ASGI.

 Qui, alcune di queste:

„Perché i soldi per i rimpatri volontari a seguito di un diniego dello status di rifugiato non arrivano mai? Io ho avuto tre casi  di questo genere”, ha chiesto Ismaila del Senegal.

„Cosa può fare un ragazzo che, dopo un diniego dello status di rifugiato, si ritrova al di fuori del centro di accoglienza che l’ha ospitato?”, era la curiosità di Omar.

„Perché l’Europa non frena l’arrivo degli immigrati sui barconi, viste le difficoltà che abbiamo qui”?, ha chiesto con indignazione Dia del Senegal.

„Una volta ottenuta la protezione internazionale, posso lavorare in qualsiasi stato europeo?”, ha chiesto Falone del Congo.

UPDATE. Secondo incontro – 25 maggio

“La salute dei migranti – orientamento ai servizi sanitari in Piemonte” è stato il tema affrontato dalla dott.ssa Alessia Montanari dal Comitato Collaborazione Medica (CCM) durante il secondo incontro del  „Percorsi di aggiornamento per la figura del facilitatore linguistico”, tenutosi  presso l’IRES Piemonte.

Sono stati trattati argomenti come i livelli di assistenza sanitaria in Italia, le competenze delle Aziende Sanitarie Locali (ASL), la scelta del medico di base, la tessera sanitaria, i centri di Informazione Salute Immigrati (I.S.I.), l’importanza dei controlli medici di routine, il pronto soccorso oppure  le esenzioni e le vaccinazioni obbligatorie in Italia.

Anche questa volta, le domande dalla sala non hanno tardato di arrivare:

„Perché esistono due tipi di tessere sanitarie  e qual è la differenza tra le due?”, (Raphael)

„Posso rinnovare la mia tessera sanitaria se il mio permesso di soggiorno è scaduto, ma ho il passaporto ancora valido?” (John, Kenya)

„Vorrei sapere quanti vaccini devono fare i bambini in Italia” (Selam, Etiopia)

„E’ vero che, in passato in Italia, i medici rischiavano di essere denunciati se curavano i pazienti senza il permesso di soggiorno?” (Delphine, Camerun)

I materiali sulla salute dei migranti  e l’orientamento ai servizi sanitari in Piemonte presentati dalla dott.ssa Alessia Montanari (CCM) sono disponibili qui: La salute dei migranti: orientamento ai servizi sanitari in Piemonte

Terzo incontro – 1 giugno

Commissione Territoriale, C.A.S. e SPRAR sono state le parole d’ordine che hanno caratterizzato il penultimo incontro del percorso di aggiornamento rivolto ai facilitatori linguistici, svolto presso l’IRES Piemonte.

Alessandra D’Angelo, avvocato dell’ASGI, ha presentato la seconda parte della procedura per il riconoscimento della protezione internazionale in Italia, soffermandosi su argomenti che toccano sia l’esperienza professionale dei partecipanti come facilitatori linguistici sia il loro vissuto migratorio, da ex-richiedenti di protezione internazionale.

Si è quindi parlato della presentazione della domanda di protezione internazionale, del contenuto dell’intervista con le Commissioni Territoriali per il riconoscimento della protezione internazionale, della modalità di accertamento dell’effettiva età dei richiedenti asilo presunti minori,  del tempo di permanenza in un centro di accoglienza, della differenza tra i centri di accoglienza tipo C.A.S. (accoglienza straordinaria) e SPRAR (Sistema si Protezione per i Richiedenti Asilo e Rifugiati) e delle misure di accoglienza specifice per ognuno dei centri, ma anche degli ultimi aggiornamenti in materia di legislazione sull’immigrazione (Decreto Minniti-Orlando). 

L’ultimo incontro – 8 giugno

A cura dell’Associazione A.M.M.I., l’ultimo incontro nell’ambito del progetto Mediato 5 è stato dedicato al ruolo della mediazione interculturale nel progetto migratorio dello straniero che arriva in Italia.

La mediatrice di origine libanese, Rhana Nahas, ha parlato della sua esperienza nell’ambito sanitario, sottolineando i concetti chiave e la delicatezza nel svolgere questa professione , in un contesto come quello dell’ospedale.

Mediatrice interculturale da tanti anni, all’interno dell’Ospedale Regina Margherita di Torino, Rhana ha portato davanti ai partecipanti vari casi ove il ruolo del mediatore era decisivo per garantire l’esito positivo dell’intervento.

Gu Ai Lian, mediatrice interculturale di origine cinese, presidente dell’Associazione sopcio-culturale italo-cinese Zhi Song, ha sottolineato l’importanza per un mediatore di conoscere la cultura di orgine dell’utente per individuare correttamente il suo bisogno.

<Percorsi di aggiornamento per la figura del facilitatore linguistico> si è articolato in quattro incontri: 18 e 25 maggio, 1 e 8 giugno, tenute presso la Sala Conferenze, dell’Istituto di Ricerche Economico-Sociali (IRES) del Piemonte di Via Nizza 18, Torino, dalle 10 alle 13.

I temi che  affrontati: il lessico professionale,  la terminologia giuridica,  le nozioni base di diritto dell’immigrazione,  la conoscenza del sistema di presa in carico dei richiedenti asilo, vittime di tratta e MSNA, la conoscenza dei servizi e delle reti istituzionali e non da attivare, il ruolo della mediazione interculturale.

Il progetto <Percorsi di aggiornamento per la figura del facilitatore linguistico> ha come obiettivo aiutare il facilitatore linguistico a diventare consapevole e responsabile nel progettare il suo intervento per mappe concettuali senza identificarsi con gli utenti e rimanendo in una posizione di decentramento culturale.

 Ana Ciuban




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