Acquisizione cittadinanza per minori nati in italia da genitori stranieri al compimento del diciottesimo anno: facilitazioni

Il Ministero dell’Interno, con circolare n. 22 del 7 novembre 2007, rende più flessibile l’interpretazione dell’art. 2 della legge 91/1992 (acquisizione cittadinanza italiana), che prevede che “Lo straniero nato in Italia, che vi abbia risieduto legalmente senza interruzioni fino al raggiungimento della maggiore età, diviene cittadino italiano se dichiara di voler acquistare la cittadinanza italiana entro un anno dalla suddetta data”. I giovani stranieri nati in Italia fino all’emanazione della circolare ministeriale sopra citata, dovevano quindi dimostrare di aver posseduto per diciotto anni consecutivi un regolare permesso di soggiorno e l’iscrizione anagrafica presso il comune di residenza.

Molti non potevano fornire tale prova, poiché molti genitori stranieri non iscrivono subito i figli e le figlie sul proprio titolo di soggiorno. La circolare del Ministero dell’Interno detta che, nel caso di ritardo di iscrizione anagrafica del minore, non vi sarà preclusione nell’acquisizione della cittadinanza, a patto che si possa fornire una documentazione mirata a dimostrare la propria presenza sul territorio italiano, nel periodo antecedente l’iscrizione anagrafica (ad esempio attestati di vaccinazione, certificazione medica ecc.). E’ comunque indispensabile che la nascita del minore sia stata denunciata presso un comune italiano da almeno uno dei due genitori legalmente residenti in Italia. La circolare prevede anche il caso di minori che per brevi periodi non siano stati titolari di permesso di soggiorno: come nel caso dell’iscrizione anagrafica mancante, anche in tale situazione si dovranno presentare documenti integrativi quali ad esempio certificazione scolastica o medica, mirati ad attestare la presenza sul territorio italiano. Il contenuto della circolare e la conseguente flessibilità di interpretazione normativa che ne consegue, danno risalto alla presenza delle seconde generazioni in Italia, sottolineando che “nei prossimi anni il vero protagonista dell’integrazione sarà il bambino figlio di immigrati, chiamato a costruirsi una nuova identità a fronte di due diversi modelli di riferimento”. Per questi ragazzi quindi l’acquisizione della cittadinanza diviene il momento conclusivo di un delicato percorso di inserimento ed integrazione nella collettività e nel paese nel quale si è nati.




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