Agente di prossimità: un nuovo profilo di impiego per le donne.

Dall’esperienza di Habiter au Quotidien nasce, nel 2002, il progetto Agente di Prossimità: dalla polivalenza all’autonomia (ADP): un progetto pilota trasnazionale inscritto nel programma d’azione comunitario Leonardo Da Vinci che ha come obiettivo diretto la creazione e la sperimentazione di un innovativo dispositivo formativo per la formazione di una nuova figura professionale.

L’ operatore di prossimità, rappresenta una nuova figura professionale che dall’interno dei processi urbani, dalla prossimità, attraverso l’ascolto dei problemi e delle istanze, è in grado di facilitare attraverso un’azione di mediazione, processi di riqualificazione urbana partendo dalla coesione sociale e dalla convivenza, proprio la dove il tessuto urbano e gli elementi che lo compongono (edifici, aree verdi, strutture collettive…) non sono più in grado di fornire standard minimi di vivibilità.

Il progetto in corso raggruppa 16 strutture di quattro paesi diversi (Germania, Spagna, Francia e Italia). Per l’Italia vi partecipano: la Fondazione Michelucci, Proteo Lucca, il Coordinamento Donne della CGIL Toscana, l’Università La Sapienza, DAU Roma.

Il profilo professionale prevede l’acquisizione di competenze di base in tre settori relativi ai mestieri che caratterizzano la prossimità: la manutenzione degli immobili, la manutenzione degli spazi verdi, la mediazione sociale.

Il mestiere di operatore di prossimità, così come costruito dal progetto, è in grado di offrire una nuova opportunità professionale a donne che abitano nei cosiddetti “alloggi difficili” e sono esposte al rischio di marginalità sociale. L’accesso a questo nuovo mestiere dovrebbe consentire loro una miglior integrazione nel proprio contesto di vita e nella propria città oltre all’acquisizione di una professionalità inedita, o per lo meno poco conosciuta.

Il Progetto intende inoltre contribuire a diffondere una logica di sviluppo dei territori e dei quartieri partendo dal loro interno (prossimità) e da un approccio partecipativo: rendere le donne “agenti” di sviluppo del loro quartiere e del loro contesto di vita.

Al momento attuale , esaurita la parte relativa all’individuazione delle funzioni, competenze e conoscenze proprie dell’operatore di prossimità, realizzata anche attraverso un’”analisi sul campo” che ha riguardato sia il target individuato che il settore occupazionale e definiti i contenuti dei moduli formativi, è prevista una fase di sperimentazione nella quale, in contemporanea nei paesi partner, verrà testata la riproducibilità del percorso formativo individuato.

 




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