Asti. Educazione a legalità e tolleranza nelle scuole

18
Feb

Progetto “Carte Diem”: un gioco di carte per valorizzare le differenze

Si può scoprire di più su una persona in un’ora di gioco che in un anno di conversazione ( Platone)

Asti. La Prefettura e il Consultorio Famigliare hanno organizzato “Carte Diem“, un  progetto di educazione alla Legalità e alla Tolleranza. 

Carte Diem”, prende nome il progetto organizzato dalla Prefettura di Asti e il Consultorio Famigliare, dedicato ai ragazzi delle scuole medie della città (partendo con le classi terze della scuola media “Jona”), che riguarda l’educazione con temi  legati alla migliore conoscenza di sé e del proprio ambiente socio.culturale:  Legalità, Tolleranza, Amore e Rapporto con il corpo.

Il progetto si basa su un gioco di carte, in cui ciascuna carta riporta a un pregiudizio, un’affermazione, un’emozione, un sentimento, con lo scopo di comprendere meglio l’universo adolescenziale con i suoi  bisogni e le sue potenzialità nonché constatare la precocità con cui i ragazzi si avvicinano ad alcune tematiche, in una società fluida, virtuale, costantemente connessa tramite i social-media ma spesso carente di informazioni integrate e mediate dalla relazione con figure adulte significative.

Nel team degli operatori, partecipa anche una  mediatrice interculturale  del Consultorio Familiare con la quale viene affrontato il tema della Tolleranza.

Durante l’incontro che riguardava l’argomento  della Tolleranza, si è parlato della valorizzazione della diversità in ogni sua forma (di genere, di provenienza, di religione o credo, ecc), del contrasto dei fenomeni di violenza e prevaricazione, di promuovere modelli culturali nel favorire un’educazione di riconoscimento e di rispetto verso l’Altro.

La tolleranza vista come rispetto, accettazione e apprezzamento della ricchezza e della diversità delle culture del nostro mondo, delle nostre forme di espressione e dei nostri modi di essere. E’ la base della convivenza armoniosa e democratica.

A turno, ciascun ragazzo, viene invitato a pescare una carta e a commentare il contenuto a partire da un proprio vissuto, ricordo, opinione. Alcuna delle carte aveva dei testi provocatori come: Gli stranieri ci rubano il lavoro; le ragazze nere sanno fare solo le treccine; una donna con il velo si presenta in classe; il mio ragazzo/a deve essere solo dal mio paese: dopo un trasloco che cosa porterei dietro nello zaino  e tante altre ancora.

La partecipazione dei ragazzi è stata molto attiva. Si sono confrontati portando le proprie esperienze,hanno lavorato sull’ascolto e le emozioni, acquistando nuove risorse e competenze regalando a se stessi un’esperienza formativa ed umana unica nel suo genere.




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