Forti critiche sul permesso di soggiorno a punti

www.unimondo.org, 9 ottobre 2008
Sono già diverse le prese di posizione delle associazioni alla proposta della Lega Nord di introdurre, con un emendamento al disegno di legge sulla sicurezza, il permesso di soggiorno a punti per i cittadini extracomunitari. “È un po’ come la patente a punti” – ha spiegato il presidente dei senatori della Lega Nord, Federico Bricolo. “Se si commettono delle infrazioni vengono decurtati dei punti e si può perdere anche il permesso di soggiorno; chi invece rispetta le regole e la legalità non avrà conseguenze, anzi vorrà dire che è avviato verso una integrazione reale che è quella che noi della Lega vogliamo raggiungere”.
Le Acli respingono come “offensiva della dignità degli immigrati” la proposta della Lega Nord. “Non si gioca con la vita delle persone” – afferma il presidente nazionale delle Acli, Andrea Olivero. “Il permesso di soggiorno è uno strumento normativo che ratifica un diritto, non è un concorso a punti. La legislazione sull’immigrazione, così come quella penale, ha gli strumenti per revocare eventualmente questo titolo qualora se ne verifichino le condizioni. Tutto il resto è discriminatorio. Chi fa proposte di questo tipo si assume la responsabilità politica e morale di favorire quel clima pericoloso di regressione culturale di cui ha parlato autorevolmente il presidente della Conferenza episcopale”.
La perplessità delle Acli non riguarda solamente la boutade del permesso a punti. Il presidente Olivero raccoglie la denuncia di mons. Agostino Marchetto, segretario del Pontificio Consiglio per i Migranti, che oggi – presentando in Vaticano il Messaggio del Papa per la prossima Giornata mondiale del migrante – ha censurato le politiche di immigrazione repressive che si stanno diffondendo sempre più nel mondo come espressione di “discriminazione, xenofobia e razzismo esasperato”. E il presidente delle Acli rilancia: “Dobbiamo invertire la tendenza al ribasso nei confronti degli immigrati, caratterizzata dall’erosione degli standard umanitari e dell’introduzione di norme meramente restrittive o punitive” – aggiunge Olivero.
Totale bocciatura anche da parte del direttore di Famiglia Cristiana, don Antonio Sciortino che – contattato dall’agenzia Apcom – ha definito la proposta “totalmente assurda, irrispettosa dei diritti umani che va nella direzione di una politica non dell’accoglienza ma che vuole espellere gli immigrati”. “È una politica penalizzante – prosegue il direttore del settimanale dei Paolini – per chi viene da noi in cerca di lavoro, ma penalizzante anche per noi”. In questi ultimi mesi, in numerosi editoriali pubblicati dal settimanale cattolico, don Sciortino ha espresso critiche sulla politica del Governo in materia di “sicurezza” a partire dalla indecente proposta razzista del ministro Maroni di prendere le impronte digitali ai bambini rom, alla decisione del Governo di utilizzare militari nelle città.
Quindici parlamentari cattolici del Pd – proprio in risposta all’appello lanciato dal settimanale Famiglia Cristiana ai politici cattolici di dire qualcosa di realmente cristiano sulle scelte di Governo in tema di sicurezza – hanno preso posizione contro la proposta di modifica al ddl sicurezza avanzata dalla Lega Nord. “I punti servono per le merendine, agli immigrati occorrono, invece, politiche di integrazione. Si tratta di persone e non di pacchetti acquistabili con i punti” – affermano i parlamentari. “Le politiche emergenziali e i proclami generano paura e insicurezza. Servono piuttosto scelte strutturali, basate sull’ascolto e sulla collaborazione. La serenità del Paese non si impone” – sottolineano i parlamentari cattolici.
Critico anche Jean-Leonard Touadi, parlamentare di origine congolese del Pd ed ex assessore del Comune di Roma, che in una nota definisce la proposta della Lega Nord “semplicemente inumana”. “Per due ragioni – spiega Touadi. La prima è che si pensa che l’accesso alla cittadinanza e al soggiorno sia una sorta di concessione meritocratica, quando invece fa parte dello status civile di ogni essere umano. La seconda, ancora peggiore, è che si nega di fatto a chi non ha il permesso di soggiorno l’accesso ai diritti umani basilari, come l’istruzione e le cure mediche di base”.
Quella della Lega Nord è “un’idea balzana, un ulteriore peggioramento di provvedimenti già sbagliati e punitivi” – commenta il responsabile dell’Ufficio immigrazione della Cgil Nazionale, Pietro Soldini. “I provvedimenti proposti dal Governo sul tema dell’immigrazione sono normalmente sbagliati, improntati ad uno spirito punitivo nei confronti dei lavoratori immigrati. Ma è ormai prassi sistematica – continua Soldini – che questi provvedimenti, nel passaggio al Parlamento, vengano ulteriormente peggiorati da emendamenti della Lega e non solo, così smaccatamente razzisti, astrusi e provocatori che fanno pensare ad una strategia di depistaggio. Una sorta di gioco di squadra per cui si avanzano ipotesi scioccanti sulle quali si concentra il dibattito, per poi far passare come male minore o accettabile i provvedimenti del Governo” – conclude il responsabile della Cgil Nazionale.




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