I mediatori culturali della Cooperativa Sociale Orizzonti a Casa Circondariale di Padova

 

La Cooperativa Sociale Orizzonti nasce nel 2003 da un gruppo di mediatori culturali, facilitatori linguistici e psicologi e con i suoi progetti ha lo scopo di perseguire l’interesse generale della comunità, attraverso la gestione di servizi educativi, sociali e culturali, orientati, in via prioritaria, ma non esclusiva, a facilitare l’inserimento e l’accoglienza di adulti, famiglie, minori e giovani di nazionalità italiana e straniera, nonché di persone svantaggiate.

Gli operatori coprono 18 aree linguistiche e svolgono interventi di mediazione linguistico-culturale, facilitazione linguistica e formazione “psico-interculturale” in molteplici ambiti: socio-sanitario, scolastico-educativo, sociale, giuridico e carcerario. Collaborano, quindi, in particolare con il Settore Servizi Scolastici e il Settore Servizi Sociali del Comune di Padova, le Ulss e gli ospedali, presso cui spesso vengono chiamati per consulenze e interventi di mediazione; con l’Upai – Unità di progetto accoglienza e immigrazione del Comune di Padova, con cui gestiscono lo Sportello Rar, dedicato a richiedenti asilo e rifugiati, il Cisi – Centro informazione e servizi per immigrati, e con cui realizzano il Progetto Fondo Lire Unrra – “Percorsi d’integrazione nelle scuole e nel territorio per prime e seconde generazioni”. Rispetto all’ambito carcerario, dal 2004 Orizzonti ha avviato, su finanziamento regionale, un servizio di Sportello Informativo presso la Casa circondariale di Padova.

Nel 2004 la cooperativa ha realizzato anche uno sportello di mediazione presso la Casa di Reclusione di Padova e un percorso sul racconto autobiografico presso la Casa circondariale femminile di Rovigo, che però negli anni successivi non sono potuti continuare, non essendo stati più finanziati dalla Regione.

Presso la Casa circondariale le attività sono state invece rifinanziate e vengono realizzate tutt’ora; le finalità principali sono da un lato quella di facilitare gli operatori nelle loro funzioni di accoglienza e trattamento dei detenuti stranieri, attraverso l’ausilio della mediazione linguistico-culturale, dall’altro quella di garantire ai ristretti l’opportunità di accedere a informazioni e conoscenze, che possano essere loro utili nella fase iniziale dell’iter penale.

Lo Sportello Informativo è gestito da quattro mediatori culturali dell’area araba, rumena, anglofona e albanese (le lingue maggiormente parlate dai detenuti presenti nella Casa circondariale), che per due ore a settimana ciascuno – ma anche di più, qualora ce ne fosse bisogno – si recano presso il carcere e incontrano i detenuti che hanno fatto richiesta di parlare con loro (è disponibile anche un mediatore cinese, che però viene chiamato quando è necessario il suo intervento). Considerato l’alto turn-over di detenuti, ogni due-tre mesi viene esposto un comunicato con i giorni in cui sono presenti i mediatori, in modo che i nuovi arrivati ne siano al corrente.

I mediatori aiutano i detenuti a comprendere al meglio la loro situazione, i loro diritti e doveri, e forniscono informazioni specifiche riguardo alla gestione delle principali pratiche burocratiche/amministrative/legali (ad esempio rilascio/rinnovo di permessi di soggiorno, richieste di documenti specifici alle autorità giudiziarie, contatti e comunicazioni con la Questura e con Enti e Servizi del territorio).

Le richieste che ricevono dai detenuti sono molto varie; il loro è un servizio innanzitutto di ascolto, ma è necessaria una definizione chiara del proprio ruolo, per evitare fraintendimenti e situazioni problematiche. Molto spesso i ristretti chiedono ai mediatori di prendere contatto con il loro avvocato, con il Consolato, o con i familiari, che in alcuni casi vivono a Padova o in altra zone d’Italia, ma di frequente risiedono invece nei Paesi d’origine. In genere gli operatori contattano i familiari solo in casi particolari, mentre spiegano sempre ai detenuti che hanno diritto a chiamare direttamente dal carcere e come fare.

Oltre alle attività di sportello, i mediatori si danno da fare per facilitare la comunicazione tra gli operatori dell’Istituto e i ristretti, e realizzano anche incontri di formazione su vari temi che riguardano usi e costumi di culture altre, rivolti a educatori, assistenti sociali, psicologi, insegnanti che lavorano nel carcere. Nel corso del 2010, per la prima volta, effettueranno anche un corso “a ciclo” per tutti gli operatori penitenziari (agenti compresi) su questi argomenti.

I mediatori realizzano, inoltre, incontri di gruppo per i detenuti, per fornire informazioni e discutere su vari argomenti, tra cui per esempio il rinnovo del permesso di soggiorno.

Proprio rispetto a questo aspetto, da circa un anno la cooperativa può offrire infatti un servizio molto importante: sulla base di una circolare relativa al rinnovo dei permessi di soggiorno, è stato realizzato un accordo con la Posta Centrale (Sportello Amico), che consente al coordinatore del progetto, Ala Yassin, di consegnare alla Posta, su delega dei detenuti, i documenti necessari per il rinnovo del loro permesso di soggiorno.




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