Immigrazione: Cassazione; assumere clandestini è reato

Il Sole 24 Ore, 23 dicembre 2007
Va incontro a una condanna, punita con il carcere, chi dà occupazione anche a un solo extracomunitario privo di permesso di soggiorno. Lo ribadisce la Cassazione, annullando con rinvio una sentenza del giudice mono-cratico del Tribunale di Massa che aveva assolto “perché il fatto non costituisce reato” uno straniero che, in qualità di subappaltatore e datore di lavoro, aveva occupato alle sue dipendenze un clandestino.
Per il giudice di merito, nella contravvenzione prevista dal Testo unico sulla disciplina dell’immigrazione (Decreto Legislativo 286/98) “incorrerebbe solo il datore di lavoro che assuma alle sue dipendenze due o più lavoratori extracomunitari senza permesso di soggiorno”. Contro tale sentenza era ricorso in Cassazione il procuratore della Repubblica di Massa, la-meritando la violazione della legge penale. Per la Suprema Corte, il ricorso è fondato: “Non c’è dubbio – si legge nella sentenza n° 47501 – che per la ratio della norma (si è inteso sanzionare l’assunzione di lavoratori senza permesso di soggiorno, in linea con tutta la legislazione in materia di immigrazione, che collega la permanenza nel territorio dello Stato al regolare ingresso con contratto di lavoro) e per il carattere necessariamente astratto di ogni precetto legislativo, debba ritenersi penalmente rilevante anche l’assunzione di un solo lavoratore (senza permesso di soggiorno)”.




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