Mamoudou Kaba: il mediatore che ha incontrato Papa Francesco

18
Feb

Riportiamo in seguito una breve intervista a Mamoudou Kaba, mediatore interculturale guineano che ha recentemente avuto la fortuna di incontrare personalmente Papa Francesco durante la Sua visita a Torino (link) e ha potuto parlare con Lui della situazione dei migranti e dei rifugiati nella città.

Papa Francesco e Mamoudou Kaba a Torino

Come ha capito che la tua strada era quella del mediatore?

Io in Guinea ho studiato diritto e lavoravo in Università, poi quando sono arrivato qua come rifugiato ho capito di avere grosse difficoltà ad inserirmi e a esprimermi. Così ho riflettuto sull’utilità della professione dei mediatori e ho voluto anche io diventare un mediatore. La prima volta ho lavorato presso una associazione di una amica e poi da lì ho continuato.

Quali sono secondo lei i punti deboli della professione del mediatore?

Sicuramente la mediazione non è riconosciuta molto come professione, nonostante tutti abbiano bisogno di un mediatore. Non si fanno molti contratti ma si lavora a chiamata. Ovviamente non è un lavoro molto retribuito. Ci sono molte difficoltà, anche perchè il lavoro di mediatore è un lavoro molto complesso e ampio.

Quali sono le prospettive future?

Penso che presto venga riconosciuta come professione, perchè non è possibile considerarla come una parte all’interno di un determinato servizio. No, la mediazione è proprio un servizio a parte e non è marginalizzabile.

 Come è andata l’esperienza della visita a Papa Francesco?

È stata una esperienza molto emozionante e il Papa sta svolgendo una attività molto nobile. Io insieme a un gruppo di altri ragazzi abbiamo scritto una lettera per poterlo incontrare. L’abbiamo incontrato e io personalmente sono rimasto con lui per sette, otto minuti. Ho chiesto al Papa di fare un discorso ai rappresentanti dei diversi Paesi, perché possano fermare la produzione e la vendita di armi, perchà la conseguenza è quella della distruzione massiva. Ho detto anche che la libera circolazione di persone che soffrono è un diritto; la terra è di tutti perché siamo tutti figli di Dio. Il Papa ha ascoltato tutto con attenzione e alla fine del mio discorso mi ha ringraziato e mi ha detto che sicuramente farà un discorso su questo. Papa Francesco è davvero straordinario, lui non guarda il colore della pelle o la fede religiosa.

Oggi la situazione dei richiedenti asilo è bruttissima perchè non sanno che fare, dove andare, che mangiare. Vengono trattati in maniera non umana e non è giusto perché siamo tutti uguali. Anche il fatto di non riconoscere i titoli di studi esteri è molto umiliante per chi arriva. Io, per esempio, che ho una laurea in giurisprudenza quando sono arrivato mi hanno fatto fare un corso di alfabetizzazione come quello per i bambini. Ecco, secondo me bisognerebbe intervenire in questo senso.




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