Nuove quote redistribuite dal vecchio decreto 2007

I1 monitoraggio sull’andamento dei flussi e sull’effettivo utilizzo delle quote d’ingresso a livello territoriale ha fatto rilevare che complessivamente 8.436 quote d’ingresso di cui al D.P.C.M. del 30 ottobre 2007 recante “Programmazione transitoria dei flussi d’ingresso per lavoratori extracomunitari non stagionali nel territorio dello Stato per l’anno 2007″ risultano disponibili per un’ulteriore ripartizione a livello territoriale, in analogia con quanto già compiuto con la circolare 1812008 in data 17 luglio 2008.Pertanto, con riferimento a quanto stabilito nella riunione interrninisteriale in data 26 giugno 2008 presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per il Coordinamento AmministrativoUfficio per la fattibilità della concertazione amministrativa e del monitoraggio, anche avvalendosidell’articolo 8 del D.P.C.M. del 30 ottobre 2007 si ritiene opportuno procedere a:                          1/ nuova ripartizione territoriale di quote d’ingresso che risultano non utilizzate nelle realtà territoriali a cui erano state precedentemente attribuite;                                                                                                                                                                                      2/ modificazione della destinazione originaria di quote d’ingresso che risultano non assegnabili per mancanza di specifiche richieste agli sportelli unici per l’immigrazione sull’intero territorio nazionale e conseguente nuova ripartizione territoriale. Le 8.436 quote d’ingresso sono costituite come segue:3.642 quote d’ingresso non utilizzate nelle realtà territoriali a cui erano state in precedenza attribuite per mancanza di richieste ai corrispondenti sportelli unici per l’immigrazione, mentre esse risultano presentate in altre realtà territoriali; 4.794 quote d’ingresso non assegnabili per mancanza di specifiche richieste agli sportelli unici per l’immigrazione sull’intero territorio nazionale. Le 3.642 quote d’ingresso che risultano disponibili per il trasferimento in realtà territoriali in cui il fabbisogno di manodopera si è rivelato superiore alle quote d’ingresso disponibili a livello regionale sono costituite come segue: 1.269 quote d’ingresso destinate a cittadini appartenenti alle cosiddette “nazionalità riservatarie” per impieghi in tutti i settori produttivi, di cui: o 24 cittadini dell’Albania o 156 cittadini dell’ Algeria o 21 cittadini del Bangladesh o 670 cittadini dell’Egitto o 35 cittadini delle Filippine o 37 cittadini del Ghana o 9 cittadini del Marocco o 22 cittadini della Moldova o 139 cittadini della Nigeria o 2 cittadini del Pakistan o 26 cittadini del Senegal o 49 cittadini dello Sri Lanka o 79 cittadini della Tunisia, 388 quote d’ingresso destinate a cittadini appartenenti alle cosiddette “altre nazionalità”per impieghi nel settore domestico e di assistenza alla persona; 1.414 quote d’ingresso destinate a cittadini appartenenti alle cosiddette “altre nazionalità”per impieghi nel settore edile; 571 quote d’ingresso destinate a cittadini appartenenti alle cosiddette “altre nazionalità”per impieghi in altri settori produttivi.Tali quote sono nuovamente ripartite a livello territoriale rispettando la destinazione originaria.***Per le 4.794 quote d’ingresso non assegnabili per mancanza di specifiche richieste agli sportelli unici per l’immigrazione sull’intero territorio nazionale si rende necessaria una modificazione della loro destinazione originaria. In particolare, la modificazione della destinazione originaria riguarda: 784 quote d’ingresso per dirigenti e personale altamente qualificato; 91 quote d’ingresso per pesca marittima; 57 quote d’ingresso per lavoratori formati all’estero ai sensi dell’articolo 23 testo unico sull’immigrazione; 2.579 quote per la conversione del permesso di soggiorno per studio/tirocinio in permesso di soggiorno per lavoro subordinato; 449 quote per conversione del permesso di soggiorno da lavoro subordinato stagionale a lavoro subordinato non stagionale; 834 quote per conversione del permesso di soggiorno per studio in permesso di soggiorno < span>per lavoro autonomo.Tali quote sono nuovamente ripartite a livello territoriale modificando la destinazione originaria in favore di cittadini appartenenti alle cosiddette “altre nazionalità” per impieghi nel settore del lavoro domestico e di assistenza alla persona. B) Nuova ripartizione territoriale, La nuova ripartizione territoriale delle complessive 8.436 quote d’ingresso riguarda: 1.269 quote d’ingresso destinate a cittadini appartenenti alle cosiddette “nazionalità riservatarie” per impieghi in tutti i settori produttivi; 1.414 quote d’ingresso destinate a cittadini appartenenti alle cosiddette “altre nazionalità”per impieghi nel settore edile; 571 quote d’ingresso destinate a cittadini appartenenti alle cosiddette “altre nazionalità”per impieghi in altri settori produttivi; 5.182 quote d’ingresso destinate a cittadini appartenenti alle cosiddette “altre nazionalità per impieghi nel settore domestico e di assistenza alla persona.Questa Direzione Generale dell’Immigrazione, in stretta collaborazione con le Direzioni Regionali del Lavoro e le Direzioni Provinciali del Lavoro, ha provveduto al recupero delle quote indicate chein precedenza erano state distribuite a livello territoriale.Rispetto ai fabbisogni di manodopera straniera rilevati in base ai dati del Ministero dell’Interno sulle richieste trasmesse agli sportelli unici per l’immigrazione, la nuova ripartizione territoriale delle 8.346 quote disponibili viene effettuata con l’allegato 1 della presente circolare. Le tavole 1 e 2 dell’allegato 1 corrispondono a: a) nuova ripartizione territoriale di 1.269 quote d’ingresso destinate a cittadini stranieri appartenenti alle cosiddette “nazionalità riservatarie”. b) nuova ripartizione territoriale di 7.167 quote d’ingresso destinate ai cittadini stranieri appartenenti alle cosiddette “altre nazionalita.< Le Direzioni Regionali del Lavoro coinvolte nell’operazione sono invitate a provvedere immediatamente alle determinazioni necessarie per assicurare la distribuzione delle quote nei riguardi degli uffici provinciali di rispettiva appartenenza, curando l’aggiornamento dei dati nel sistema informatizzato SILEN.

(Fonte: Ministero Solidarietà Solciale, Stranieri in Italia)

  




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