Ricerca: Italia frammentata

18
Feb

Verso identità nazionale, immigrazione e rifugiati in Italia

La Fondazione More In Common, in collaborazione con l’Ipsos (www.ipsos.com) e con Social Change Initiative (SCI), ha prodotto una ricerca sull’attitudine, la percezione e l’atteggiamento degli Italiani nei confronti delle questioni legate alla identità nazionale, all’immigrazione e alla questione dei rifugiati in Italia.

Nella ricerca emerge una situazione di “frammentazione” dicono i ricercatori Tim Dixon, Stephen Howkins, Laurence Hejbroek, Miriam Juan-Torres e François-Xavier Demoures, 

In un arcobaleno di tipologie, le persone veramente ostili ai diversi sono una minoranza assoluta, 7%, e quelli più numerosi sono quelli non ostili, ma disimpegnati.  In mezzo una panoplia di attitudini molto diverse tra di loro.

Le tipologie sono divise in 3 gruppi (Segmenti aperti, segmenti chiusi e segmenti intermedi) ognuno dei quali è suddiviso in sottogruppi.

  • I segmenti aperti: “Italiani cosmopoliti” (12%) e “Cattolici umanitari” (16%) (totale 28%),
  • I segmenti chiusi:  I “Nazionalisti ostili” (7%) e i “Difensori della cultura” (17%), (totale 2%)
  • I segmenti intermedi:  I “Moderati disimpegnati” (19%), i “trascurati” (17%,) i “Preoccupati per la sicurezza” (12%). (Totale 48%)

Dall’analisi delle risposte date dal campione di 2000 persone adulte, rappresentativo dei vari ceti sociali, se non emerge una dominazione delle linee più ostili alla diversità, agli immigrati e ai richiedenti asilo, prevale la preoccupazione per il futuro, per la povertà crescente e per il numero (percepito come molto elevato) di nuovi poveri che arrivano in Italia.

Una percezione certamente fortemente influenzata dalle scelte editoriali dei grandi media italiani e dal dibattito politico in corso.




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