Riso Fuorisede: Silvia Rizzello presenta il suo libro al Salone del Libro

18
Feb

 

Giovedì 12 maggio, alle h. 13.30, al Salone del Libro, nello stand della Regione Puglia, che quest’anno è l’ospite d’onore, sarà presentato il libro “Favola agrodolce di riso fuorisede” di Silvia Rizzello (Kurumuny Edizioni, 2016) – Sala Stand Regione Puglia, Padiglione 3 – P102/R 101

“Riso Fuorisede” è una storia romanzata che nasce nella Bari vera dei fuorisede stranieri dei primi anni ’90. Il libro, che è prima di tutto il risultato di un’indagine giornalistica e di alcune osservazioni di carattere storico- sociologico fra passato e attualità, parte da una constatazione: la Bari degli anni ’90 è stata un bell’esempio di vivacità interculturale che meritava di essere raccontato proprio per il suo essere “avanti” rispetto a tante città italiane di ieri e di oggi.

Mai come all’epoca, il capoluogo pugliese si è arricchito di tanti scambi culturali nati in maniera del tutto spontanea e naturale, senza che di mezzo ci fossero politiche socio-migratorie. Allora le leggi sul tema erano poche o ancora in nuce. La Bari di cui si parla è la stessa che, l’8 agosto del ’91, con lo sbarco di 20 mila albanesi, visse, assieme a tutta l’Italia, l’inizio di una nuova era: l’emergenza di “arrivi disperati”. Il genere dell’opera è a metà strada tra il giornalismo narrativo e una novella moderna.

Intervengono:

Aldo Patruno, Direttore Dipartimento Cultura Regione Puglia

Blenti Shehaj, Presidente Associazione Multietnica Mediatori Interculturali

–  Sabina Darova, mediatrice interculturale

Silvia Rizzello,  l’autrice

Trama

In una concezione circolare del tempo che è tutta africana, l’improvvisa dipartita di Thérèse è occasione di ritorni: di un viaggio emozionale a ritroso negli anni, fino ai primi Novanta, quando Bari è città di transito, frontiera, e fermento grazie ai fuorisede, diversi stranieri. In questo clima, la casa di Lilou, giovane ivoriana che lavora come cuoca alla mensa universitaria Fraccacreta, diventa porto di mare e accogliente ritrovo per molti di loro:

«Dovevi cercare lavoro? Cenare dopo il Ramadan? Non sapevi dove dormire? C’era Lilou. Sempre Lilou. Per italiani e non di ogni dove».

Amalgama di un’umanità esule di variopinte identità “diversamente culturali”, è il riso, nutrimento del corpo e dell’anima: il riso nel suo duplice significato di alimento fondamentale di tanta parte dell’umanità, e di scatto liberatorio, che scardina i recinti della cosiddetta normalità e insegna «il gusto delle differenze, in questo gioco buffo che è la vita».

L’autrice

Silvia Rizzello, barese di nascita e globetrotter per professione e passione, è giornalista freelance e mediatrice interculturale. Scrive di cooperazione internazionale e diritti umani per diverse testate, società e organizzazioni in Italia e all’estero; collabora con le scuole come esperta di media education e intercultura.

Nel 2015 ha vinto il Premio Giornalista di Puglia “Michele Campione” per la sezione cronaca. È referente per l’Italia del progetto ugandese “Kyempapu” che garantisce istruzione, benessere e sport a bambini e giovani delle periferie di Kampala. Riso Fuorisede è il suo esordio letterario.




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