Sole 24 ore: Il decreto flussi apre a 170 mila nuovi ingressi

Marco Ludovico – Il Sole 24 Ore, 7 novembre 2008

Nel 2008 circa 100mila colf e badanti immigrate potranno mettersi in regola. Ma i loro datori di lavoro, se sono stranieri, dovranno dimostrare il possesso della carta di soggiorno, e non del solo permesso di soggiorno. Le graduatorie, però, rimangono quelle del click day dell’anno scorso, che saranno fatte scorrere.

Ieri la riunione tecnica a palazzo Chigi tra i tecnici della presidenza del Consiglio e dei ministeri dell’Interno e del Lavoro si è chiusa con un’intesa di massima per la definizione del decreto flussi 2008. In pochi giorni sarà pronto il testo del provvedimento, che porterà la firma del presidente del Consiglio.

La novità più grossa, attesa da tempo ma anche sollecitata dalla maggior parte delle forze politiche, è l’aumento della quota destinata alle badanti e alle assistenti familiari. L’anno scorso per questa categoria di lavoratori erano state previste 65mila posizioni. L’accordo raggiunto ieri potrebbe portare fino a circa 100mila unità inserite per il 2008.

Il decreto prevede in totale 180mila immigrati – tanto che, si parla di “testo-fotocopia del 2007” – da far rientrare nei flussi: quindi, aumentate colf e badanti, per le altre categorie di lavoratori è scontato che la quota disponibile dovrà ridursi. Nel decreto dell’anno scorso erano previsti 47mila “privilegiati”, cioè provenienti da Paesi con cui ci sono trattati di riammissione, come Marocco, Egitto e Filippine; per il settore edile 14.200 unità; mille ingressi per posti di dirigente o di personale altamente qualificato, 500 per conducenti di autotrasporto, 200 per la pesca marittima 3 mila permessi per gli altri settori produttivi.

Le domande dei lavoratori con imprenditori stranieri saranno, dunque, vagliate con maggiore severità, oltre alla previsione di un requisito più restrittivo, la carta di soggiorno. Si tratta di un “paletto”, com’è stato definito dai tecnici, per impedire pratiche di elusione della legge ai limiti dell’illegalità, come ha avuto modo di riscontrare il Viminale, infarti, molti datori di lavoro stranieri – cinesi e marocchini, in particolare – sono sedicenti datori di lavoro che hanno in realtà trovato solo una scorciatoia per aiutare un amico o fare un ricongiungimento familiare sotto mentite spoglie.

È probabile, insomma, che il vaglio di queste domande sarà fatto con particolare attenzione da parte del ministero dell’Interno. Poiché, però, si tratta di istanze già registrate, il Viminale dovrà fare i conti anche con le innovazioni introdotte quest’anno. In pratica, va risolto il problema di come accertare se il datore di lavoro abbia i nuovi requisiti. Così come va capito se, delle domande giacenti che vanno ora fatte scorrere in graduatoria per riempire le nuove quote, tutti i presenti sono ancora interessati o, invece, hanno imboccato altri destini. Si tratta di un lavoro di scrematura per evitare di concedere permessi di soggiorno a chi non è più interessato o non ha più i titoli per chiederlo, per esempio. Il paletto della carta di soggiorno, poi, costituisce un altro elemento di rischio di fronte all’eventualità di possibili ricorsi, come quelli che il Viminale sta già affrontando ora.




  • Share: