Torino: Continua la mostra MigrEye a Palazzo Lascaris

18
Feb

Visitabile fino al 7 settembre, la stampa locale ne parla

Continua a Palazzo  Lascaris, sede del Consiglio Regionale del Piemonte, la mostra MigrEye, un occhio aperto sulle migrazioni, di Mauro Raffini in collaborazione con l’AMMI, che raccoglie fotografie sulle migrazioni a Torino del passato e del presente. Una testimonianza su un fenomeno che continua da un secolo e che ha configurato la conformazione sociale e culturale della vecchia capitale subalpina.

Costruire rapporti per eliminare le differenze

All’inaugurazione della mostra, il 5 luglio scorso erano presenti, davanti ad un pubblico numeroso, le autorità della Regione  Piemonte, Monica Cerutti, assessora alle Pari Opportunità, Diritti Civili, Diritti allo Studio, Politiche giovanili, Immigrazione, Cooperazione, Valentina Caputo, consigliera regionale, Donatella Giunti, funzionaria dell’Area Immigrazione della Prefettura di Torino, il Questore di Asti, Alessandra Faranda Cordella e Blenti Shehaj, presidente dell’Associazione Multietnica dei Mediatori Interculturali A.M.M.I.

La mostra di Mauro Raffini è composta da 80 fotografie suddivise in tre sezioni: “Volti di oggi”, “Anni ’90” e “Altrove”,  che rispecchiano il fenomeno migratorio degli ultimi cinquant’anni, a partire dai volti a colori dei migranti di oggi. Un viaggio a ritroso attraverso gli anni Novanta, con l’arrivo degli “extracomunitari” dai paesi dell’Est e dall’Africa settentrionale, per concludere con le immagini in bianco e nero degli italiani che, durante gli anni Settanta, arrivavano a Torino dal Sud. Un viaggio che parte anche dai Centri di Accoglienza degli immigrati e dai mediatori interculturali che aiutano i nuovi arrivati a comprendere le opportunità che offre il territorio .

«Fotografare, racconta l’autore, è sollevare una coltre che copre le cose, è entrare in empatia con i soggetti coinvolti, è anche stupirsi o commuoversi di fronte alla incredibile leggerezza e allo stesso tempo alla maestosa grandiosa della natura. La fotografia ha un valore documentale, può essere testimone della condizione umana e può diventare un piccolo seme che aiuta la comprensione di un fenomeno, che colpisce la sensibilità delle persone e si fa carico di metterle di fronte a realtà ignote, una goccia dentro il grande mare tempestoso della storia.»

L’iniziativa è stata promossa dall’Associazione A.M.M.I e il Consiglio Regionale del Piemonte.

La mostra MigrEye è visitabile a Palazzo Lacaris ( via Alfieri 15) a Torino, fino al 7 settembre 2018 ( esclusi i giorni 16 e 17 agosto). L’ingresso è libero.

La rassegna stampa:

L’intervista per il canale regionale GRP:

 

 




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