Torino: Lingua contro Lingua. Una mostra collaborativa

 La StampaIl Museo di Antropologia ed Etnografia dell’Università di Torino, in collaborazione con il Centro Piemontese di Studi Africani e Holden Art, presenta Lingua contro Lingua. Una mostra collaborativa, un’esperienza pilota realizzata nell’ambito del progetto europeo MAP for ID – Museums as Places for Intecultural Dialogue con il coordinamento e il sostegno della Città di Torino. Basata su un iter di progettazione partecipata Lingua contro Lingua intende valorizzare le collezioni etnografiche del Museo attraverso un processo sperimentale di inclusione sociale, cittadinanza attiva ed empowerment culturale.

Al termine di un Corso di formazione per mediatori dei patrimoni interculturali – “cuore” pulsante del progetto – mediatrici e mediatori culturali provenienti da Ciad, Italia, Marocco, Repubblica Democratica del Congo, Romania, Senegal, di prima e seconda generazione migratoria, hanno concepito e realizzato un allestimento multivocale in collaborazione con i referenti del Museo e un architetto museografo.

L’iniziativa costituisce una sperimentazione museografica innovativa per tre motivi: l’architetto ha preso parte a tutte le fasi di progettazione svolgendo il triplice ruolo di museografo, “facilitatore” e “traduttore”, in un processo di condivisione di conoscenze; la mostra è stata concepita congiuntamente a percorsi narrati dialogici, curati e condotti dai mediatori e dagli educatori museali; la narrazione è stata intesa come strumento di mediazione non in senso linguistico ma in quanto condivisione di saperi e punti di vista sia soggettivi sia istituzionali, creazione o potenziamento di un legame sociale tra musei e pubblico, stimolo a un impegno-coinvolgimento culturale dei nuovi cittadini.

In termini pratici, ogni mediatore e mediatrice ha scelto uno o più oggetti dalle collezioni etnografiche del Museo sulla base del proprio sentire emozionale e culturale. E’ stato/a cioè libero/a di relazionarsi a quelle testimonianze materiali – non necessariamente provenienti dal suo stesso Paese o prodotte nel suo contesto culturale – che più di altre hanno evocato legami con la propria storia di vita, passata e presente, o con memorie e saperi incorporati, trasmessi di generazione in generazione e bagaglio/patrimonio imprescindibile del percorso migratorio. Alla scelta degli oggetti ha fatto quindi seguito la fase di ideazione dei percorsi narrati dei patrimoni alla quale hanno preso parte anche i referenti del Museo.

Gli oggetti sono stati infine esposti in vetrine che costituiscono “installazioni autobiografiche” in cui hanno trovato spazio anche i patrimoni soggettivi – intimi e spesso domestici – dei mediatori e delle mediatrici: souvenirs, fotografie, abiti, libri … La concezione dell’allestimento e la progettazione dei percorsi narrati si sono pertanto reciprocamente attraversate, trovando nella narrazione il punto di snodo per procedere in maniera coordinata e allo stesso tempo autonoma. L’approccio autobiografico ha inoltre consentito di introdurre il vissuto personale, anche migratorio, e di “restituire” gli oggetti al pubblico e al Museo come testimonianze appropriate e ri-appropriate di storie di vita.

Per concludere, la lingua del Museo – istituzionale, scientifica, didascalica – dialoga con la lingua dei mediatori e delle mediatrici – autobiografica, evocativa, emozionale – interpreti di un patrimonio di cui non si intende stabilire alcuna verità, ma offrire chiavi di lettura. Attraverso la narrazione, oggetti appartenenti alle collezioni etnografiche del Museo – talvolta in dialogo, anch’essi, con oggetti personali – diventano così protagonisti di storie che, alla luce di frammenti di vite vissute e punti di vista differenti, si rivelano portatori di una pluralità di significati in una prospettiva interculturale che si presenta come sfida e opportunità per il Museo.

LINGUA CONTRO LINGUA
Museo di Antropologia ed Etnografia
Via Accademia Albertina 17, Torino
Fino al 31 gennaio 2009
Orari: su prenotazione tel. 011/6704551 oppure 011/6704546, dal lunedì al sabato, dalle 9,00 alle 17,00




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