Presentazione “Antropologia della donazione” di A.Fantauzzi

Presentazione del libro “Antropologia delle donazione” di Annamaria Fantauzzi, il 26 Novembre 2011, ore 16.30, presso la Biblioteca Primo Levi a Torino, in via Leoncavallo 17.  Seguira buffet multietnico e presentazione del progetto-missione  orfanotrofio in Kenya,  cui andrà il ricavato dei diritti d’ autore . 

Da un’indagine condotta a Torino dall’AVIS su un gruppo di volontari italiani e marocchini, l’autrice concentra la sua ricerca sull’antropologia e sull’etnografia della donazione del sangue, mettendone in rilievo il carattere culturale e sociale.
Avvalendosi dei contributi di autori come Mauss, Titmuss, Godbout, analizza in primo luogo il rapporto tra donazione del sangue e categoria del
dono. Quindi, prende in considerazione le figure del medico e del donatore, ridefinendone ruoli e implicazioni.
Infine, confronta le due tipologie di donazione, da parte di italiani e immigrati, per comprendere meglio le dinamiche che determinano questo
tipo di dono, nel tentativo di individuare quale posto esso rivesta nella società contemporanea.

Il nuovo libro di Annamaria Fantauzzi nasce da un’indagine storica sulla donazione del sangue, intesa non solo come tecnica medico-sanitaria di reclutamento di risorse ematiche ma, soprattutto, come attività connessa alla sfera del volontariato e dell’associazionismo. L’autrice analizza quelle implicazioni antropologiche che permettono di rilevare il carattere culturale e sociale della donazione e del rapporto del gesto con la categoria del dono.
La riflessione antropologica interviene anche nella valutazione delle figure del medico-prelevatore e del donatore e ne ridefinisce ruoli e implicazioni nella pratica.

L’ultimo capitolo del lavoro è dedicato al rapporto tra donazione del sangue e immigrazione, con riferimento al caso etnografico della comunità marocchina di Torino che ha organizzato alcune giornate di donazione con l’Avis locale. Il confronto tra le due tipologie di donazione del sangue, da parte di italiani e da parte di immigrati, permette di comprendere meglio le dinamiche sociali e culturali che determinano questo tipo di dono, nel tentativo di individuare quale posto esso rivesta nella società contemporanea.




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