Il Ministero della Giustizia ha bandito un concorso pubblico per ricoprire il ruolo di mediatore culturale funzionario, all’interno del personale del Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria.
I posti disponibili sono 15, a tempo indeterminato, di cui 30% (quattro posti) sono riservati al personale appartenente ai ruoli del Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, appartenenti alla II area funzionale.
I 15 posti diventano 11 e solo per I cittadini italiani laureati
Per gli 11 posti rimasti, il Ministero della Giustizia accetta candidature soltanto da coloro in possesso della cittadinanza italiana e di una laurea in uno dei seguenti ambiti: scienze sociali, scienze dell’educazione della formazione, mediazione linguistica e culturale, scienza della comunicazione, lingue, scienze politiche, giurisprudenza o equipollenti per legge.
Si accettano lauree triennali, magistrali, specialistiche o di vecchio ordinamento.
La scheda completa dei criteri di ammissione, estratta dal bando disponibile qui: Concorso pubblico Ministero della Giustizia
- cittadinanza italiana;
- godimento dei diritti civili e politici;
- laurea triennale, laurea magistrale, specialistica o diploma di laurea (vecchio ordinamento) in mediazione linguistica e culturale, scienze sociali, scienze dell’educazione della formazione, scienza della comunicazione, lingue, scienze politiche, giurisprudenza o equipollenti per legge.
- idoneità fisica all’impiego, da intendersi per i soggetti con disabilità come idoneità allo svolgimento delle mansioni di Funzionario mediatore culturale di cui al vigente ordinamento professionale;
- qualità morali e di condotta previste dall’articolo 35, comma 6, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165.
- Non possono partecipare al concorso coloro che siano stati destituiti o licenziati a seguito di procedimento disciplinare, o dispensati dall’impiego presso una pubblica amministrazione per persistente insufficiente rendimento, ovvero coloro che siano stati dichiarati decaduti da un impiego pubblico per averlo conseguito mediante la produzione di documenti falsi, o interdetti dai pubblici uffici per effetto di sentenza passata in giudicato.
- L’Amministrazione provvederà d’ufficio ad accertare le eventuali cause di risoluzione di precedenti rapporti di pubblico impiego, nonché il possesso del requisito della condotta e delle qualità morali.
- I requisiti prescritti devono essere posseduti alla data di scadenza del termine utile per la presentazione della domanda di ammissione al concorso.
- I candidati sono ammessi con riserva alle prove concorsuali. Per difetto dei requisiti prescritti, o per la mancata osservanza dei termini stabiliti nel presente bando, l’Amministrazione può disporre, in ogni momento, l’esclusione dal concorso da emanarsi con provvedimento del direttore generale del personale e delle risorse.
Da un’analisi veloce dei criteri suddetti, emerge che aspetti come l’esperienza professionale pluriennale di un mediatore interculturale nell’ambito giuridico/penitenziario oppure la qualifica regionale in mediazione interculturale non siano considerati dal Ministero della Giustizia dei criteri validi per l’iscrizione al concorso.
Questo non garantisce l’accesso a una buona parte dei mediatori interculturali attualmente operativi nell’ambito delle carceri/penitenziari che non sono ancora cittadini italiani (purché regolari in Italia da anni) o non possiedono una laurea, ma che hanno come risorsa importante una significativa esperienza professionale in campo e un percorso migratorio solido.
Il concorso pubblico è stato indetto l’altroieri dal Ministero della Giustizia, in base al decreto dirigenziale de 15 gennaio.
Le date (e le modalità dell’eventuale preselezione) del concorso saranno rese note l’8 maggio 2018.