Norme di riferimento
La Regione Liguria” definisce, con D.G.R. n. 874/ 2006, il mediatore interculturale come operatore sociale qualificato che svolge attività di mediazione tra i cittadini immigrati e la società di accoglienza, promuovendo sostenendo e accompagnando entrambe le parti nella rimozione delle barriere culturali e linguistiche, nella promozione sul territorio di una cultura di accoglienza e integrazione socio-economica nei confronti degli immigrati, nella valorizzazione delle culture di appartenenza, nella conoscenza dei diritti e dei doveri vigenti in Italia per gli immigrati, nell’accesso a servizi pubblici e privati”.
Successivamente, con D.G.R. n. 1027/2006 ( Allegato 1), la figura professionale del Mediatore Interculturale è stata inserita nel Repertorio Ligure delle Figure Professionali.
Modalità di conseguimento della qualifica professionale di MIC
Le modalità sono definite dalla stessa D.G.R. n. 874/2006, in cui si approvano i contenuti dei percorsi formativi di primo libello ( qualifica) e di secondo livello ( specializzazione). Il primo di 500 ore e rilascia l’attestato di qualifica di ” Mediatore interculturale” e il secondo di 400 ore e rilascia l’attestato di specializzazione in ambito scolastico/ educativo/ servizi per la cittadinanza/ socio-sanitario/giudiziario/ servizi per l’impiego.
Si dispone inoltre, la creazione di elenchi provinciali di MIC e anche lo sostegno dei corsi di formazione e l’aggiornamento per loro.
Percorsi universitari dedicati alla mediazione prevede l’Università di Genova e i suoi Poli provinciali.
Contesti operativi dei MIC
Il mediatore interviene nei seguenti ambiti: socio- sanitario; scolastico- educativo; centri socio-educativi per minori, comunità per minori; servizi di cittadinanza; giudiziario; servizi per l’impiego, la formazione e il lavoro.