Intervista: Castrense Migliore racconta lo “Spazio Giovani” di Asti.

18
Feb

“Coabitare tra passato e presente, una sfida continua per la seconda generazione.”

Da 10 anni, presso il Consultorio Familiare di Asti, per rispondere meglio ai bisogni dei giovani adolescenti, è stato creato uno spazio dedicato esclusivamente a loro; «Sportello d’ascolto per i Giovani ». Offre la possibilità di essere ascoltati e sviluppare competenze per dare risposta sopratutto ai problemi relazionali.

Le difficoltà affrontate in questo servizio sono di tipo relazionale, principalmente. Difficoltà nel rapporto con i coetanei, la famiglia, nei primi rapporti di coppia, nelle esperienze affettive, nei problemi della sfera sessuale, ma anche nel progettare il proprio futuro.
Questo sportello offre incontri nel Consultorio e negli Istituiti Scolastici. A guidare lo sportello, supportato da un’equipe interdisciplinare ( psicologa, educatore, mediatrici interculturali, ginecologi, infermiera, ostetriche), è l’ educatore professionista Castrense Migliore.

Castrense Migliore

Migliore ha una esperienza pluriennale nel campo dell’educazione e nella gestione di gruppi di sostegno per le Neo Mamme, per i detenuti e altre categorie ancora.
Questa nuova esperienza con i giovani sembra una scommessa professionale che sta dando tantissimi frutti. Lo dimostra la sua agenda piena di prenotazioni-incontri.

Ma chi sono questi adolescenti? Sono ragazzi e ragazze di scuole superiori e scuole medie e tra loro tanti ragazzi stranieri. Da un’analisi dei dati nell’anno scolastico 2016-2017, da quando é attivo lo sportello, risulta che il numero dei ragazzi stranieri che si sono rivolti allo sportello adolescenti arriva a 139.
I più numerosi sono quelli d’origine albanese, rumena, marocchina e poi ucraini, serbi, peruviani, senegalesi. Tra loro 91 sono femmine e 48 maschi.

Il lavoro di sostegno e orientamento con i ragazzi di origine straniera è importante e può aiutare a trovare nuove strategie educative per facilitare la loro inclusione sociale, scolastica e lavorativa.

In questo esperimento che può essere d’ispirazione a altri operatori e servizi attraverso il territorio nazionale, la collaborazione con i mediatori culturali è molto importante e costituisce la chiave per la comunicazione tra famiglia e servizi per contribuire nella crescita personale dei giovani.

L’intervista

Mediatoreinterculturale.it: Quali sono i bisogni dei ragazzi stranieri che si rivolgono allo sportello d’ascolto?

Castrense Migliore: Il problema principale é quella della loro identità. Le contraddizioni tra la famiglia e la società in cui crescono.
Per loro, a volte, la famiglia si presenta come un vero ostacolo. Questo, perché si trovano a metà strada: tra il paese d’origine e il paese di accoglienza. Nel pensiero dei genitori sta sempre una casa lasciata dietro le spalle e, quindi, vogliono ricostruirne una nuova per quando andranno in pensione.
La parola casa funziona come una metafora per tutto quello che comprende lingua, cultura, tradizioni. Spesso questo desiderio-progetto non coincide con i desideri-progetti dei ragazzi che vivono qui e i loro sogni sono proiettati nel posto in cui vivono.
Ad esempio: c’é sempre un conflitto nel scegliere il posto per le vacanze per esempio. I giovani, per non contradire i grandi scelgono per le vacanze il loro paese, invece di scoprire altri paesi. Sono costretti a seguirli anche se non hanno gli stessi interessi dei genitori.
Altro problema sono i rapporti affettivi. La famiglia cerca di controllare le loro amicizie, vale sopratutto per le ragazze. I genitori cercano di indirizzarle a scegliere persone della stessa origine. Al limite viene accettato un ragazzo italiano. Ma le relazioni tra due ragazzi figli di immigrati provenienti da due due paesi diversi sono visti male e in genere finiscono in un forte conflitto. La questione della cultura di appartenenza rimane presente come un nodo nella vita dei giovani.
Per le ragazze marocchine ancora di più. Spesso si ribellano alla loro tradizioni e se accettano le regole che i genitori impongono, lo fanno solo per convenienza. Non mancano i casi di fughe da casa. Questo succede ad esempio quando scoprono che i loro genitori hanno pensato di organizzare dei fidanzamenti combinati.
Le ragazze rumene invece, conservano un legame forte con i loro nonni, perché li riconoscono il più delle volte come genitori della loro infanzia, quando la mamma gli ha lasciati per venire in Italia, a lavorare come badanti, e i padri sono poco presenti.
Devo sottolineare che nonostante abbiano dei problemi non indifferenti, gli studenti, in particolare le ragazze, sono motivati allo studio, perché lo trovano come il miglior modo per migliorare le loro condizioni socio-economico. E’ un riscatto sociale che spinge a seguire con rigore il proseguimento del diploma e continuare gli studi universitari.
Per quanto riguarda le relazioni tra ragazzi italiani e stranieri, di solito c’è una buona integrazione anche se a volte il livello economico e sociale può costituire degli ostacoli.

Mediatoreinterculturale.it: qual’é il ruolo del mediatore interculturale nello sportello
d’ascolto?

Castrense Migliore: Il mediatore interculturale svolge un ruolo importantissimo nella comunicazione servizi – famiglia. Fornisce informazioni sulla famiglia, tradizioni e codici culturali. Avvicina la famiglia ai servizi socio-sanitari e contribuisce nella gestione dei conflitti. Dà contributo nell’offrire idee per costruire strategie e progetti per i giovani che hanno difficoltà nello studio, e facilita la comunicazione tra genitori e figli.
Per le ragazze, le mediatrici interculturali sono un punto di riferimento per problemi sanitari. Spesso le ragazze si vergognano a comunicare con le mamme sulle loro paure, le difficoltà e saperi nel mondo della sessualità, a conoscere meglio il loro corpo, che ancora oggi per tante culture è un tabù.
Le mediatrici offrono, coordinandosi con il ginecologo o altre figure, informazioni sul corpo, sulla sessualità, sui metodi contraccettivi e sull’igiene intima.
Tutto questo viene in piena riservatezza e nel rispetto della privacy.

Mediatoreinterculturale.it: Come avviene questo servizio?

Castrense Migliore: Ogni inizio dell’anno scolastico, il progetto di sportello d’ascolto viene presentato alle prime classi degli Istituti scolastici che aderiscono. Funziona il contatto diretto tra l’educatore e l’insegnante o lo studente. Il volantino del servizio affisso nella bacheca dell’istituto, un coordinatore della classe o un insegnante che raccoglie le richieste, attraverso una comunicazione via email, o attraverso un numero telefonico direttamente con l’educatore.
I ragazzi che si rivolgono allo sportello sono tanti e le loro richieste meritano la nostra attenzione per soddisfarli nella fase delicata della crescita, quella adolescenziale.




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