Le parole della mediazione interculturale: 4. Orientare (da finire)

 

Introduzione

Assistenza, formazione, occupazione, sono le colonne principali che caratterizzano le richieste d’aiuto dei migranti nella terra d’arrivo. Le prime domande dei migranti  che si sentono sovente sono:

Come posso raggiungere la Questura? Quali sono i requisiti che servono per avere un primo permesso o una carta di soggiorno e come mantenerli nel tempo? Come potrei avere la cittadinanza italiana? Come posso imparare o sostenere l’esame della lingua italiana? Come posso entrare nel mercato del lavoro e quali sono i miei diritti?

A queste domande e tante altre ancora, risponde il mediatore interculturale che svolge un ruolo di orientamento presso ai sportelli  all’ interno dei  sindacati, ai comuni, uffici dell’impiego, uffici ospedalieri e istituti scolastici.

Che cosa significa la parola orientamento?

Definizione:

La parola orientamento arriva da oriente, dal latino: oriens dal verbo oriri sorgere.
I templi dei Greci e dei Romani erano orientati, cioè costruiti con la facciata volta ad oriente, verso il sole che sorge. Questo modo di intendere l’orientamento, anche se ormai è obsoleto, ci dà una buona misura del suo significato.
Oggi invece, l’orientamento è una posizione all’interno di un sistema di riferimento. Assicura un buon orientamento, cioè una buona conoscenza su chi si è e su dove si vuole andare.  E da questo punto ci collochiamo con la comprensione e i significati della parola ORIENTARE nel mondo della migrazione e di intercultura.(1)

L’orientare nel mestiere della mediazione interculturale è  un insieme di azioni e di informazioni che si rivolgono alle diverse personalità e culture per guidarli a trovare delle soluzioni o fare delle scelte importanti per la propria vita: inserimento lavorativo, abitativo, curarsi, formarsi etc. Questi azioni avvengono in modo svariato e creativo. I mediatori interculturali fanno un accompagnamento mirato per chi sta da pochi anni Italia o è appena arrivato.

L’altro fronte del loro impegno sono i centri di accoglienza, dove medici, psicologi, psichiatri hanno a che fare con vittime di tortura, richiedenti asilo, rifugiati che hanno subito traumi incredibili e devono essere ascoltati nella maniera giusta. Il mediatore interculturale aiuta gli operatori ed i servizi ad orientare gli immigrati attraverso la traduzione di documenti, norme e leggi, comunicazioni e avvisi dei vari servizi presenti in vari uffici come:   Prefettura, Questura,Tribunale, Comune, Ospedale, Scuola,Centri per l’Impiego e del Lavoro, Sindacati,Ufficio casa, Centri culturali e di aggregazione.

Il MIC informa gli operatori su abitudini, norme e comportamenti che possono assumere gli utenti stranieri quando entrano in contatto e agiscono con i servizi.

Offrono supporto agli immigrati su come devono comportarsi e quali procedure avviare nel caso in cui si fosse coinvolti in una vicenda legale. (reati, separazioni…) e sulla legislazione vigente.

Nell’ambito scolastico forniscono informazioni per i genitori e gli alunni riguardanti la scelta della scuola, i funzionamenti dell’ordine scolastico ( asilo- università),  il materiale didattico (come scegliere e dove), scadenze.

Per gli insegnanti aiutano a stabilire incontri tra scuola e famiglia, offrono informazione sul sistema scolastico nel paese d’origine, aiutano a comprendere le differenze linguistiche; offrono materiale per svolgere l’educazione interculturale.

Nell’ambito sanitario, orientano gli utenti stranieri  su come recarsi presso lo sportello  della scelta o revoca del medico, come prenotare una visita da uno specialista, che cos’è il foglio informativo relativo ad un intervento chirurgico, come eseguire e in quale luogo si fanno  gli esami, come assumere i medicinali; spiega le differenze di tipologia  dei tesserini sanitari; informa e illustra come ottenere i permessi in caso di malattia, i diritti della donna in stato di gravidanza ( il congedo di maternità e di malattia, l’infortunio).

Nel ambito lavorativo

Il MIC presso gli sportelli informativi adotta la capacità di gestire attività di informazione e orientamento agli utenti stranieri per facilitare l’accesso ai servizi, l’assolvimento degli adempimenti amministrativi, per l’inserimento professionale anche per la ricerca di alloggio.(2)

Qui la figura del MIC  ha un duplice ruolo: organizzativo che riguarda i processi di inserimento, gestione del conflitto al’ interno dell’azienda dove lavorano gli stranieri; ma ha anche una valenza di stampo strategico-marketing per quanto riguarda la lettura dei mercati e dei bisogni, sia domestici che internazionali. Dove occorre recarsi, cosa si deve fare, chi può sostenerli. Il MIC orienta i lavoratori immigrati nella ricerca del  lavoro, nella compilazione delle domande, nel redigere il CV Europeo,  nell’ aprire un conto corrente bancario, nel conoscere i diritti e i doveri nell’ambito del lavoro.

Fonte:

1):https://unaparolaalgiorno.it/significato/O/orientamento

2)http://www.trevisolavora.it/Piano_Provinciale_del_Lavoro/PPL_area3/3.4.4.pdftt

Per approfondire di più:

Libro:  Sportelli M., La Mediazione culturale, Xenia Edizioni, Milano 2008

Mediazione e mediatori in Italia- progetto Equal per l’inserimento socio-lavorativo dei migranti, It MDL S 251, finanziato dal Fondo Sociale Europeo, 2004.

 

 

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