Le udienze di convalida per gli stranieri spesso da soli, non accompagnati da un interprete o mediatore interculturale
Un problema da non sotto valutare e che pone tanti dubbi nel campo della giustizia sono gli stranieri e il modo come vengono trattati dal momento dell’arresto. Sopratutto quando questo avviene durante la notte ( la maggior parte degli arresti succedde di notte) e arrivano in udienza il mattino dopo, storditi e confusi, perchè hanno passato la notte in bianco. Questa situazione rappresenta la quotidianità in molti Tribunali italiani. Ad assistere l’arrestato straniero con reati connesi a droghe o furti, ci sono gli diffensori d’ufficio che lo vedono per la prima volta in un angolo della stessa sala in cui ha il luogo l’udienza, senza creare spazio per una riservatezza( vicino si trovano il giudice e gli agenti di polizia penitenziaria) e senza presenza di un interprete o perché no anche di un mediatore interculturale.
Nei processi per direttissima per esempio, le condane per gli stranieri sono più severe e succedde che non sempre gli vengono spiegato in modo dettagliato le aplicazioni delle misure alternative alla detenzione. Questo perchè si sa anche che gli stranieri accumulano condizioni negativi come la mancanza di un alloggio, di un lavoro o l’assenza di legami sociali e affetti famigliari.
La maggior discriminazione verso gli detenuti stranieri, arrriva dalla mancanza della conoscenza della lingua italiana e lo specifico del linguaggio giudiziario. Sono privi di conoscenze anche come funziona la macchina giudiziaria.
Anche se la normativa prevede la presenza di un interprete o traduttore in ogni fase del procedimento, nella stragrande maggioranza dei casi é limitata alle aule tribunale. Anche se adesso é obligatoria per i traduttori l’iscrizione i un albo nazionale o nella Camera di Commercio, le competenze e curricula non viene esaminata. La qualità non soddisfa sempre. Mancano anche dei traduttori di lingue rare.
Organizzazione dei corsi specializzati per i mediatori interculturali nell’ ambito della giustizia faciliterebbe tantissimo lo svolgimento dei processi. Aiuterebbero i giudici e le altre figure dell’aparato giudiziario, ma nello stesso tempo ofrirebbero anche una asistenza ai detenuti stranieri che si trovano quasi confusi e impauriti.
Un grosso problema é anche il compenso bassissimmo e ritardatario.
Di questi problemi e diritti umani, si sta imegnando l’associazione Antigone che lavora in rete con altri 19 organizzazioni provenienti da 17 paesi. La rete prende il nome” Justicia European Rights Network”.