Arezzo. Corso di mediatore linguistico culturale in accoglienza R.A.R.U.

18
Feb

Oxfam Italia Intercultura, in collaborazione con il Centro Frantz Fanon e la Società Italiana di Medicina delle Migrazioni, avvia sabato ad Arezzo il Corso di mediatore linguistico culturale in accoglienza Richiedenti Asilo, Rifugiati e Umanitari (R.A.R.U.)
Il percorso si propone come un rafforzamento delle competenze multidisciplinari dei mediatori e degli operatori sociali e legali, attivi nel settore di accoglienza dei richiedenti di protezione internazionale.

“Il corso è suddiviso in moduli distinti per aree tematiche per sviluppare e rafforzare le competenze multidisciplinari che risultano fondamentali per lavorare con i richiedenti asilo e rifugiati”, ha dichiarato Giulia Salvini, dall’Oxfam Italia Intercultura di Arezzo, per la redazione dell’associazione A.M.M.I.

“G. Salvini: Non è un corso professionale con la qualifica perché la Regione Toscana non ha regolamentato la qualifica del mediatore culturale”

Di quali competenze multidisciplinari si tratta?

G. Salvini: Competenze comunicative interculturali, diritto dell’immigrazione e protezione internazionale, aspetti legali alla salute del migrante forzato, ma anche approfondimenti di geopolitica con focus su alcuni paesi di origine dei richiedenti asilo in Italia.

A chi è destinato il corso principalmente?

G. Salvini: Il percorso formativo è rivolto ai mediatori e agli operatori attivi nel settore di accoglienza dei richiedenti asilo e rifugiati (centri CAS, progetti SPRAR e Commissioni Territoriali). Al corso si possono iscrivere anche gli operatori legali, sociali e sanitari che intendono approfondire alcuni aspetti ritenuti fondamentali per lavorare nel settore dell’accoglienza.

In Piemonte, il corso regionale annuale di mediatore interculturale prevede il rilascio della qualifica professionale da parte della Regione. Com’è finalizzato il corso Oxfam?

G. Salvini: Il nostro corso rilascia un attestato di partecipazione, al raggiungimento del 70% di frequenza. Non è una qualifica regionale perché purtroppo la Regione Toscana non ha ancora regolamentato la qualifica del mediatore linguistico culturale; pertanto non abbiamo potuto organizzare un corso professionale.

“Un corso di formazione ad hoc”

Allora perché un corso di questo taglio?

G. Salvini: Abbiamo deciso di strutturare una formazione ad hoc. Come Oxfam, abbiamo evidenziato che, attualmente, il servizio di mediazione linguistico culturale è per lo più all’interno di strutture di accoglienza (CAS e SPRAR) e spesso i mediatori che ci lavorano non hanno una formazione specifica per lavorare in questi contesti.
Inoltre, l’offerta formativa in Toscana è carente, pertanto, abbiamo deciso di strutturare un corso ad hoc sfruttando l’expertise di Oxfam Italia intercultura in questo settore.

“Un corso per chi lavora nei CAS, SPRAR e Commissioni Territoriali”

Perché ad Arezzo?

G. Salvini: Abbiamo deciso di organizzare il corso qui perché la nostra sede è ad Arezzo. In realtà, Oxfam Italia Intercultura ha ereditato l’esperienza di UCODEP e tramite la metodologia della progettazione partecipata abbiamo costruito nel tempo una solida rete con i diversi attori del territorio – istituzioni pubbliche, organizzazioni ed associazioni – con l’obiettivo di attivare, a livello locale, nazionale ed internazionale, servizi sempre più efficaci per la piena integrazione dei migranti e la promozione dell’intercultura.

 “I mediatori dell’accoglienza spesso non hanno una formazione specifica per operare nell’ambito”

Il corso prevede quattro moduli tra i quali uno specifico sulla mediazione interculturale. A chi avete affidato questa parte? Ci sono, tra i docenti, anche mediatori interculturali con esperienza nell’accoglienza dei richiedenti asilo?

G. Salvini: Il primo modulo, “Teorie e pratiche della mediazione linguistico-culturale”, è composto da quattro lezioni a cura dei relatori di Oxfam Italia Intercultura che sono ricercatori, operatori e mediatori esperti.
Oxfam Italia Intercultura si occupa da molti anni di mediazione linguistico culturale all’interno dei servizi sanitari, scolastici, sportelli informativi per stranieri e centri territoriali per l’impiego. Attualmente il servizio di mediazione è concentrato per lo più nel settore dell’accoglienza in CAS e progetti SPRAR.

Oltre alla mediazione, parlavi anche del diritto alla protezione internazionale, alla salute del migrante forzato, ma anche di approfondimenti di geopolitica, come temi centrali della formazione. Come avete scelto il corpo docenti?

G. Salvini: Abbiamo scelto il corpo docenti selezionando relatori esperti nell’ambito dell’accoglienza richiedenti asilo e rifugiati. I relatori sono docenti universitari o membri di organizzazioni quali UNHCR, IOM, Centro Frantz Fanon, Medici per i Diritti Umani, Associazione Pronto Donna.

E’ possibile ancora iscriversi?

G. Salvini: Ad oggi non è stato raggiunto il numero massimo (40 iscritti), quindi è ancora possibile iscriversi a tutti e quattro moduli. Inoltre, è possibile iscriversi anche a soli due moduli.

Il Corso di mediatore linguistico culturale nell’accoglienza dei Richiedenti Asilo, Rifugiati e Umanitari (R.A.R.U.) è organizzato da Oxfam Italia Intercultura, in collaborazione con il Centro Frantz Fanon, la Società Italiana di Medicina delle Migrazioni, Medici per i Diritti Umani, Pronto Donna, Diaconia Valdese e Dipartimento Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Firenze.

Il percorso si svolgerà nel periodo 16 dicembre 2017- 31 marzo 2018 presso la Casa delle Culture di Arezzo e ha una durata totale di 97 ore di lezione frontale, 3 ore di seminario introduttivo e 50 ore di studio individuale.

Clicca qui per la brochure completa del corso

 

 




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