Il Sole 24 Ore, 12 gennaio 2007
Il voto per gli immigrati si allontana. Il Consiglio dei Ministri ha infatti deliberato ieri, su proposta del ministro dell’Interno Giuliano Amato, l’annullamento straordinario, a fini di tutela e di unità dell’ordinamento, della delibera del Consiglio comunale di Pisa, risalente al febbraio 2006, che aveva esteso ai cittadini di provenienza non comunitaria o apolidi il diritto di elettorato attivo e passivo nelle elezioni amministrative e circoscrizionali, purché in possesso della carta di soggiorno o del permesso di soggiorno da almeno cinque anni. La delibera aveva modificato lo statuto del comune toscano.“Si tratta di una “bocciatura” che ci aspettavamo – ha commentato il sindaco di Pisa, Paolo Fontanelli – perché già in altri casi di Comuni e Province che avevano inserito negli Statuti il diritto di voto agli extracomunitari, c’era stato un pronunciamento negativo, perché le leggi nazionali non riconoscono agli Enti locali la legittimità a intervenire in materia”.
Ma per il primo cittadino di Pisa “è proprio per questa ragione, in funzione di una pressione che ha l’obiettivo di cambiare la normativa nazionale e soprattutto di riconoscere un diritto – dovere essenziale per le politiche di integrazione, siamo andati avanti nelle deliberazioni del Consiglio Comunale”.
Ma per Fontanelli la delibera non è stata un buco nell’acqua “tanto che è oggi all’ordine del giorno in Parlamento la riforma sulla cittadinanza che deve dare risposte sui diritti degli stranieri immigrati ed è anche stata avviata la discussione sul codice delle Autonomie locali che si propone di rafforzare ed estendere i poteri dei Comuni in linea con il Titolo V della Costituzione”.