Regione Emilia Romagna: definizione e aplicazione della figura del Mediatore Interculturale
Norme di Riferimento
La Regione Emilia- Romagna con D.G.R. n. 1576/2004 e D.G.R. n. 141/2009, definisce la figura professionale del mediatore interculturale nell’ ambito delle qualifiche professionali regionali. Il mediatore interculturale ” é in grado di accompagnare la relazione tra immigrati e contesto di riferimento, favorendo la rimozione delle barriere linguistico- culturali, la conoscenza e la valorizzazione delle culture d’appartenenza. Assiste le strutture di servizio nel processo di adeguamemto delle prestazioni offerte all’utenza immigrata”.
La D.G.R. n. 141/2009 afferma che il mediatore interculturale” é in grado di individuare e veicolare i bisogni dell’utente straniero, assisterlo e facilitarlo ad inserirsi nel paese ospitante, svolgere attività di raccordo tra l’utemte e la rete dei servizi presenti sul territorio, promuovere interventi rivolti alla diffusione della interculturalità”.
Modalità di conseguimento della qualifica professionale
Le modalità di conseguimento della qualifica professionale del MIC, avvengono attraverso i corsi di formazione tra 500 o 300 ore ai quali si accede alle conoscenze e le capacità pregresse acquisite.
L’università di Bologna ( sede di Forli) svolge un corso di Laurea triennale in Mediazione linguistica e interculturale, incentrata sugli aspetti linguistici e traduttivi della mediazione.
A Modena é attivo il Master Interculturale di primo livello nel campo della salute, del welfare, del lavoro e dell’integrazione.
Contesti operativo del MIC
Per quanto riguarda i contesti operativi, il mediatore interculturale é impegnato nelle strutture socio- sanitaria, quelle che promuovono l’integrazione socioculturale e nelle scuole.
Progetti dedicati alla mediazione interculturale
La Regione Emilia- Romagna ha promosso un progetto per l’integrazione socio- culturale degli immigrati detenuti basate sulla mediazione e gli sportelli informativi.