MINORI STRANIERI NON ACCOMPAGNATI, L’IMPORTANZA DEL TUTORE
il loro rapporto al centro di un sondaggio avviato dall’Unicef
Il tutore è percepito dai minori non solo come un aiuto ma anche come una figura familiare
Solo tre minori stranieri non accompagnati su dieci conoscono il proprio tutore, anche se la Legge 47/2017 – la cosiddetta Legge Zampa – riconosce l’importanza della figura del tutore nel sistema di protezione dei minori stranieri non accompagnati. È quanto rilevato dall’ultimo sondaggio lanciato da “U-Report on the Move”, piattaforma digitale ideata da Unicef per dar voce ai giovani migranti e rifugiati presenti in Italia.
Dall’analisi emerge che tra i pochi minori che conoscono il loro tutore, ben due terzi si sentono supportati nelle pratiche legali, sanitarie e scolastiche e oltre l’80% si sente ascoltato. Il tutore è infatti percepito non solo come un aiuto in caso di bisogno (opzione scelta dal 25% dei rispondenti); in oltre il 50% dei casi è avvertito come una figura amica o familiare cui fare riferimento. Circa sette minori stranieri su dieci chiedono una continuità del rapporto e dichiarano di voler trascorrere più tempo con il loro tutore al di fuori del centro in cui vivono.
La somministrazione delle domande segue l’avvio, in fase sperimentale, del programma di formazione, monitoraggio e supporto dei tutori volontari lanciato da Unicef nel 2017. Un progetto volto a migliorare l’attuale sistema di accoglienza attraverso questa figura chiave chiamata a supportare il minore nelle pratiche e a favorirne l’inserimento sociale nel nuovo contesto. I risultati confermano l’importanza del sistema di tutoraggio e soprattutto del rapporto diretto e continuo che si costruisce tra il minore e il tutore.
Links correlati:
Comunicato stampa relativo al sondaggio
http://www.onthemove.ureport.in/story/514/