Programma Integra – Il 62% dei minori stranieri non accompagnati accolti in strutture di prima accoglienza fugge o si rende irreperibile, il 60% di quelli in seconda accoglienza è privo di permesso di soggiorno. Questi alcuni dei dati emersi il 7 aprile durante la presentazione del rapporto dell’ ANCI sui minori stranieri non accompagnati in Italia. Il “volto invisibile dell’immigrazione” e un fenomeno in preoccupante crescita che vede come protagonisti i minori in fuga dall’est Europa ma anche dall’ Afganistan e dal nord Africa.
Il II° “Rapporto sui minori stranieri non accompagnati” (msna) raccoglie gli esiti di una rilevazione condotta dall’ANCI su tutti i Comuni italiani.
“Il Programma nazionale di protezione per i minori stranieri non accompagnati è nato con l’esigenza di attivare strumenti a carattere nazionale che permettano di migliorare la protezione dei minori sostenendo i Comuni nei difficili e onerosi percorsi di presa in carico”, ha dichiarato Fabio Sturani Sindaco di Ancona e Vicepresidente ANCI alla vigilia dell’incontro.
I Comuni coinvolti dall’indagine sono stati 5328 – il 70% dei Comuni italiani. Una fotografia quindi che descrive l’intero territorio nazionale e mette in evidenza come siano le città con più di 100mila abitanti, dislocate in particolare nel Lazio, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Lombardia, a sopportare il carico maggiore delle presenze di msna che si concentrano nelle grandi città nel 54,5% dei casi. Nell’ultimo triennio tuttavia si è assistito ad un’inversione di tendenza con un aumento di oltre il 76% della loro presenza in centri tra i 15mila e i 100mila abitanti e del 62% nei piccoli Comuni sotto i 15mila abitanti.
Per il 78% si tratta di giovani sulla soglie della maggiore età (il 47% ha 17 anni), provenienti da paesi limitrofi come Romania, Albania, Marocco, Egitto ma anche da paesi molto distanti martoriati dalla guerra, come l’Afghanistan e il corno d’Africa.
La loro presenza all’interno delle strutture di prima/pronta accoglienza è stata in continua crescita, da 4930 nel 2004, a 6041 nel 2005 passati a 6102 nel 2006. In Sicilia si è assistito ad un vero boom di presenza con un aumento di oltre il 151%.
Particolarmente preoccupante il dato relativo alle fughe e all’irreperibilità all’interno di queste atrutture, nel 2006 pari al 62% dei minori a fronte dell’affidamento a parenti, connazionali o italiani avvunuto solo nel 6% dei casi.
Per quanto riguarda i ragazzi inseriti in strutture di seconda accoglienza, nel 2006 erano 3.515 i minori accolti per quasi il 65% in Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Lazio, Emilia Romagna e Piemonte. Solo il 40,7% di loro è in possesso di un titolo di soggiorno ( 32,5% per minore età e l’8,3% per affidamento).
La distribuzione territoriale dei 59,7% minori non accompagnati accolti in seconda accoglienza privo di un qualsiasi titolo di soggiorno testimonia la presenza di profonde discrasie a livello regionale: mentre infatti in Puglia, Toscana e Marche solo 2 minori su 10 non hanno documenti di soggiorno, in Piemonte, Trentino, Friuli sono 4 su 10, seguiti dall’Emilia con poco più della metà, dal Veneto con solo il 33% di titolari di soggiorno, fino a scendere alla Sicilia con il 9% e a Lazio e Campania con l’allarmante data di poco più dell’1%.
In merito ai minori stranieri non accompagnati richiedenti asilo il rapporto rileva un aumento significativo negli ultimi tre anni con un incremento delle presenze del 146%. Nel 2006, il 92% dei minori richiedenti asilo era rappresentato da individui maschi, prossimi alla maggiore età provenienti da Afghanistan, per il 70%, Etiopia, Eritrea, e Iraq. La regione con il maggior numero di minori richiedenti asilo è il Lazio che ha registrato nel triennio di indagine un aumento del 162%.
Per l’Anci è necessario migliorare le tecniche di rintraccio dei minori attraverso il sostegno, il rafforzamento e l’ampliamento dei servizi di prima accoglienza per prevenire l’imponente numero di minori che fugge o si rende irreperibile. Risulta essenziale l’avvio di procedure più rapide e omogenee sull’interno territorio nazionale di rilascio del permesso di soggiorno e rafforzare e formalizzare i rapporti interistituzionali.
In conclusione l’Anci parla del Programma nazionale di protezione minori stranieri non accompagnati che attiverà un sistema nazionale di presa in carico ed integrazione del minore. “ Una rete di civiltà che, in collaborazione con gli enti di tutela mettono a disposizione del Programma le risorse di accoglienza presenti sul proprio territorio attivando standard e procedure condivise di presa in carico con il sostegno, per la prima volta, di risorse stanziate dalla Stato.”