“La pluralità culturale a scuola, uno stimolo per crescere meglio”
La Scuola Primaria “Giovanni Pascoli” è una scuola storica del Centro di Modena. Situata in Via Gian Maria Barbieri, nella zona centrale della città, è ospitata in un’edificio, che risale al 1920. Non è una scuola di periferia. Ma “la “multiculturalità è all’ordine del giorno in tutte le aule”, ci dice l’insegnante Monica Buffagni, anima delle intense attività culturali e interculturali della scuola,
Di fatti la scuola G. Pascoli, grazie agli sforzi della maestra Monica, finisce molto spesso sulla stampa locale. L’elenco di produzioni pubbliche prodotte dalle classi di questa scuola, sempre sotto la sua guida, è impressionante Libri di narrativa, poesia, teatro, spettacoli, attività di educazione alla legalità, partecipazione a premi e a iniziative di organismi nazionali e internazionali.
In una chiacchierata telefonica, abbiamo sentito la maestra Buffagni per parlare della sua scuola, della scuola in genere nell’era della globalizzazione e della multiculturalità e del ruolo che potrebbero giocare la mediazione Interculturale, ma che non riesce a giocare.
MediatoreInterculturale.it: – La scuola G. Pascoli di Modena fa molte attività interculturali. A cosa è dovuto questo?
«A scuola abbiamo un alto tasso di alunni, la maggior parte nati qua, ma figli di coppie provenienti da varie parti del mondo.
Noi siamo nel Centro storico. Non siamo periferia, ma è la società che cambia. E con questa cambia la composizione della scuola. Ma non è un problema, anzi. Tutte le scuole italiane, alcune di più, alcune di meno, ma tutte osservano questo fenomeno. »
MediatoreInterculturale.it: – Spesso si nota che nelle scuole che contano più figli di migranti, ci sono più attività creative, teatro, giorchi, muscia, scrittura… E’ una scelta dovuta alla necessità?
Monica Buffagni: – A dir la verità, molti considerano l’aumento di figli di stranieri come un problema. Ma in realtà è una ricchezza straordinaria. E’ uno stimolo forte. Ma la diversità si è svelata una ricchezza. Poi la diversità è anche uno stimolo forte. non si può continuare a fare le stesse, cose, non ci si adagia nella routine. E’ una spinta all’innovazione.
La presenza di bambini italiani di origini varie, figli di genitori italiani, ragazzi di seconda generazione, nati in Italia da genitori immigrati, quelli nati altrove e che arrivano a scuola, a volte senza parlare una parola di Italiano… Tutto questo è una ricchezza strordinaria. E tutto il lavoro che facciamo è filtrato dalle esperienze personali, vissute in prima persona, da ognuno di loro.
Ma tutto quello che faccio, sono mie scelte didattiche personali, non tutta la scuola le adotta.. Io ho scelto di usare la scrittura, il teatro, e altre forme di espressione come metodi educativi. Io credo la molteplicità dei linguaggi danno la possibilità a tutti di partecipare. Ognuno sceglie la forma o il linguaggio che gli è più comodo. Queste iniziative le ho prese perché le considero utili, aldilà della composizione culturale della scuola.
MediatoreInterculturale.it: – Cosa ci dice a proposito del ruolo dei mediatori interculturali a scuola?
Monica Buffagni: – La nostra scuola ricorre ai mediatori Interculturali al bisogno. Ma è soltanto in situazioni di facilitazione linguistica. Cioè: bambini che arrivano senza sapere una parola d’Italiano, genitori che non capiscono l’Italiano. Come primissimo approccio e prima accoglienza, si chiamano mediatori mandati da alcune cooperative.
Ma, secondo me, non è sufficiente. Ci vorrebbe un altro approccio alla presenza del mediatore a scuola. Ma la situazione è questa.
Riassumo il senso del libro:è una raccolta delle poesie degli studenti scritte nel corso di 3 anni,scaturite dai laboratori di scrittura creativa e poesia che tengo abitualmente.Le tematiche sono lo studio dei classici della letteratura,anche straniera,le emozioni,la natura,l’impegno sociale,lo straniero/il diverso. Sono unite dal filo conduttore della scoperta di sè, della libertà di espressione,della propria condizione umana affrontata e vissuta in prima persona ,delle sfumature del sentire,dei colori dell’anima che si ritrovano nel mondo circostante e interiore.
Narra delle vicende di Mino,un elefantino rosso ,appassionato di mele,scacciato dagli elefanti grigie piombato in una classe particolare,dove alla fine sarà felice,dopo prove vissute insieme.
– libro sui temi del diritto, legalità, costituzione e convivenza civile con l’altro, preparato per il Prefetto di Modena, aprile 2018
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