Campania: Incontro pubblico per la costituzione di una rete di mediatori linguistici e culturali

18
Feb

Appello a firma della mediatrice interculturale Karima Sahbani

È in programma un incontro pubblico che prevede la partecipazione di Mediatori linguistici e culturali provenienti dalla Campania, regione dalla quale è partita l’idea di creare un organo unico di rappresentanza della professione summenzionata, e dalle altre regioni d’Italia.

L’obiettivo principale è quello di costituire una forma associativa che miri a tutelare la professione, a fissare un codice deontologico, a stabilire in maniera chiara e netta quali sono i compiti del mediatore linguistico-culturale.

La nascita di un organo di rappresentanza della professione in questione si è resa necessaria per diversi motivi.

Innanzitutto, perché non esiste un albo di mediatori, ma vi sono diverse forme di riconoscimento della professione: esistono elenchi provinciali, regionali, semplici liste con nominativi di mediatori che esercitano la professione a chiamata o in maniera continuativa. Nel tempo sono state emanate diverse leggi regionali per l’istituzione di albi di mediatori ma, in molti casi, non si è ancora provveduto ad avviare le pratiche.

In secondo luogo perché sempre più spesso, soprattutto nei centri di accoglienza straordinaria, il mediatore viene calpestato, il suo ruolo viene ridotto a quello di semplice traduttore o, in molti casi, gli si chiede di svolgere mansioni che non sono proprie del suo mestiere.

Spesso vi sono notevoli ritardi nel rilascio dei documenti. Ciò è dovuto soprattutto al fatto che chi gestisce i centri d’accoglienza straordinaria non conosce nulla di immigrazione, non sa come interfacciarsi con le istituzioni, con le amministrazioni pubbliche, con gli enti privati e pubblici, con questure, commissariati, prefetture.

Tale rallentamento, che potrebbe essere facilitato con l’inserimento di mediatori adeguatamente formati, in possesso di titolo e con la dovuta esperienza, causa un danno ai richiedenti asilo presenti all’interno delle strutture e, inevitabilmente, sovraccarica gli enti preposti al rilascio dei documenti.

Il sistema d’accoglienza va riformato, vanno ben definite le varie professionalità che operano nelle strutture e occorre pretendere che le persone coinvolte nella gestione siano a conoscenza dei meccanismi di funzionamento per il rilascio dei documenti, che favoriscano l’integrazione dei migranti e che costruiscano ponti e non muri con le comunità autoctone.

L’associazione di Mediatori che nascerà avrà l’obiettivo di fornire supporto ai migranti sia all’interno che all’esterno delle strutture, di fare formazione per i nuovi mediatori e per il personale che lavora nelle strutture d’accoglienza e di avviare percorsi validi di formazione e integrazione per migranti.

Per info e richieste di partecipazione scrivere a:  Karima Sahbani <karima.sahbani1989@gmail.com>




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